Progetto Santa Fiora, la coalizione di maggioranza che governa il Comune amiatino, ha avviato una profonda riflessione critica sul funzionamento politico/amministrativo dell’Unione dei Comuni Amiata grossetana.
“Il mutamento progressivo delle condizioni sociali ed economiche dell’area amiatina impone l’attivazione di nuovi metodi di governo ultracomunale. Negli anni trascorsi, l’Unione non è stata in grado di produrre né un sistema di servizi innovativo ed efficiente, né un’analisi delle dinamiche economiche di area utile a contrastare la crisi – si legge in un comunicato della coalizione –. Lo scenario che si è delineato nel tempo è soltanto uno sbilanciamento delle funzioni comprensoriali che ha evidenziato una scarsa volontà unitaria”.
“Questa oggettiva incapacità e disgregazione pesa sulla distribuzione delle funzioni di servizio ai cittadini ed offre uno scenario negativo per affrontare la profonda crisi di modello economico vissuta dalla montagna. Di fatto, la volontà accentratrice di alcuni Comuni determina o un’ammissione implicita per gli altri di essere subordinati o una spinta all’espulsione/esclusione – continua il comunicato –. Progetto Santa Fiora ritiene che il primo passo da compiere per ricomporre una buona base di dialogo sia la ridefinizione degli equilibri e la corretta distribuzione dei centri direzionali dei servizi. Il polo sanitario e giudiziario è ben radicato tra Arcidosso e Castel del Piano, così come i poli formativi, alcune scuole superiori e molti servizi, mentre nulla è collocato nel versante di Santa Fiora, terzo importante paese dell’Amiata”.
“Progetto Santa Fiora rivendica per il suo Comune la collocazione dell’autonomia scolastica. Riconoscere a Santa Fiora una centralità culturale è strategico per tutto l’Amiata. Collocare la direzione dell’autonomia scolastica del superiore o dell’istituto comprensivo a Santa Fiora costituisce una scelta non meramente burocratica e spartitoria, ma coerente con le radici, la cultura, la storia che Santa Fiora ha rappresentato nel tempo e rappresenta – sottolinea la nota -. L’alternativa e l’assenza di questa prospettiva rischierebbe, invece, di precostituire un disegno politico in cui si prende atto della fine dell’unità di area e si sceglie di avere Comuni che operano guardando soltanto ai loro piccoli interessi. Sarebbe un pensiero ‘corto’, destinato a soccombere per i mutamenti normativi in atto e nelle spinte aggregative che vengono da Regione e Governo. La rivendicazione di un ruolo centrale per Santa Fiora nel comprensorio è il cardine di un’idea di sviluppo equilibrato, quindi una condizione imprescindibile e urgente, il presupposto per costruire un diverso futuro per l’Amiata”.
“Non si può aspettare. Progetto Santa Fiora offre questa riflessione a tutte le istituzioni nella consapevolezza che se non si accetta rapidamente un’idea di assetto che tenga conto di tutti, sarà inevitabile una rottura difficilmente, poi, sanabile. E’ urgente ricostituire un’unità di progettazione che abbia la capacità politica di criticare ciò che è stato per produrre un’accelerazione verso il futuro. Le Unioni tra Comuni possono essere un’opportunità, ma il modello è tutto da inventare. Per Santa Fiora è importante restare uniti perché l’Amiata ha bisogno di tutte le migliori intelligenze per mettere in campo un nuovo, moderno Patto territoriale per la montagna – termina il comunicato -. Noi crediamo davvero che, superati eccessivi egoismi, si possa andare insieme nel ridisegnare il futuro dell’Amiata, coscienti però che se questo percorso non dovesse risultare praticabile, Santa Fiora non subirà coercizioni illogiche e ricercherà soluzioni ai bisogni dei propri cittadini, pronta a sperimentare anche forme nuove di alleanza e di collaborazione che superino gli schemi attuali”.