La Federazione provinciale del Pd ha approvato un documento sulla questione degli ungulati nella provincia di Grosseto.
Il documento
Ecco il testo integrale del documento, firmato da Valentina Culicchi, responsabile Agricoltura del Pd Toscana:
“L’agricoltura ha riconquistato negli ultimi anni il proprio ruolo chiave nell’ambito delle strategie di sviluppo della Regione Toscana nonché della Provincia di Grosseto: innovazione, ricambio generazionale e di genere, progetti integrati di filiera, hanno preso forma grazie al Programma di sviluppo rurale.
Il comparto agricolo, nell’ambito di una crisi generalizzata dell’economia, ha mostrato comunque di tenere, pur nella consapevolezza di potenzialità da sviluppare ulteriormente nel settore agroalimentare.
Nonostante questo, esistono punti di debolezza che richiedono interventi immediati e risolutivi di quel grido spesso disperato che viene dagli agricoltori.
Le imprese agricole svolgono da sempre funzione di presidio rispetto al territorio, che diventa paesaggio in funzione del lavoro svolto quotidianamente da chi con la terra si guadagna da vivere. Questo lavoro risulta fortemente minacciato e compromesso dalla presenza oltremisura della fauna selvatica, che oltre a danneggiare colture agrarie e forestali e attività zootecniche, mette in pericolo l’incolumità dell’uomo stesso.
La Toscana, per la particolare conformazione del territorio, è una delle regioni europee con il maggior numero di ungulati: le stime sono di circa 200.000 caprioli, 200.000 cinghiali, 8000 daini e 4000 cervi.
Le misure fino ad ora adottate non sono state sufficienti a contenere i danni di caprioli, daini, cervi e cinghiali; si è reso quindi necessario prevedere soluzioni alternative e misure concrete, su sollecitazione degli agricoltori e delle associazioni di categoria che li rappresentano. Sono ben poca cosa gli indennizzi percepiti da chi ha subito il danno, indennizzi questi che coprono la sola perdita puntuale ma ignorano le ricadute negative sulla capacità di mercato dell’azienda stessa.
Le misure da adottare dovrebbero prevedere la prevenzione, il controllo ordinario e quello straordinario e passare dalla stretta e fattiva collaborazione tra agricoltori e cacciatori tramite il coinvolgimento diretto, anche da parte delle istituzioni, delle associazioni di categoria, delle Atc e delle associazioni venatorie.
In attesa di un provvedimento nazionale, la Regione Toscana si appresta a varare una ‘legge obiettivo’ della durata iniziale di tre anni, tempo necessario per verificare i risultati ottenuti.
Il piano stabilirà dove concentrare gli interventi di riduzione dei capi, in particolare nei vigneti, negli oliveti e nei seminativi; verificherà le aree vocate e non vocate alla presenza del cinghiale; sarà inoltre previsto il contenimento nelle zone di divieto di caccia.
Interessante la proposta di creare una filiera per la commercializzazione di carni come quella di cinghiale o del cervo, carni magre e povere di grassi saturi, adatte quindi alla dieta attuale.
Il Pd di Grosseto sostiene con forza e apprezza il lavoro portato avanti dall’assessore Remaschi, dalla commissione agricoltura e dal capogruppo Pd, tutti che si sono fatti carico delle istanze degli agricoltori, attori protagonisti di uno dei volani economici più importanti del nostro territorio.
Il problema degli ungulati è al momento tra le priorità dell’agenda politica a testimoniare la volontà di tutelare al massimo il mondo dell’agricoltura, riportando in equilibrio una situazione che dall’equilibrio è sfuggita”.