Home Grosseto Ex ospedale, esposto al Prefetto del Raggruppamento politico autonomo: “Bonifazi ha snobbato la petizione”

Ex ospedale, esposto al Prefetto del Raggruppamento politico autonomo: “Bonifazi ha snobbato la petizione”

di Redazione
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Una scelta obbligata la nostra, fatta per tutelare i cittadini dal perpetrarsi di azioni poco chiare e non più accettabili da parte dell’attuale amministrazione comunale

Francesco Donati, presidente del Raggruppamento politico autonomo, spiega la decisione di presentare un esposto al Prefetto contro il sindaco di Grosseto  per  un  “comportamento grave e scorretto che ha tenuto nei confronti di una parte della popolazione che a lui si era rivolta con una petizione“.

Il Primo cittadino – chiarisce Donati – non solo si è fatto beffa della nostra petizione, uno strumento previsto dall’articolo 44 dello statuto del Comune, non solo ha violato l’art. 33, dello stesso regolamento comunale (22/3/2011, )che prevede che entro trenta giorni dalla presentazione di una petizione se ne dia risposta motivata sull’esito, ma si è reso manchevole anche nei confronti dell’intero Consiglio comunale omettendo di informarlo sulla questione. Ricordo che l’11 giugno noi abbiamo presentato  una petizione popolare sottoscritta da 564 cittadini contro il primo stralcio dei lavori di demolizione dell’edificio dell’ex ospedale di via Saffi, parte integrante del progetto dell’area di recupero RCp-03A“.

La risposta, ad oggi, non è arrivata e, in barba a chi la pensava in modo diverso e chiedeva un confronto, sono partiti i lavori di demolizione. Ciò che ci sembra più inaccettabile e antidemocratico, ancora più delle ruspe che abbattono la struttura – conclude Donati è l’atteggiamento dispotico di chi dovrebbe essere il paladino della legge, dello statuto e della nostra Carta costituzionale e l’arroganza, senza alcuna vergogna, di chi ci governa. Proprio questo atteggiamento staliniano ci ha convinti all’esposto al Prefetto. Il tempo delle offese ai cittadini e del mancato rispetto della legge da parte di chi si ritiene immune è finito“.

La lettera

Ecco il testo integrale della lettera inviata al Prefetto:

“Illustrissimo Sig. Prefetto,

questa organizzazione politica, oggi 31 agosto 2015, si rivolge a Lei per denunciare il comportamento grave e scorretto che il primo cittadino ha tenuto nei confronti di una parte della popolazione che a lui si era rivolta con una petizione scritta e un altrettanto comportamento scorretto nei confronti dell’intero Consiglio comunale quale organo elettivo di rappresentanza, verso il quale ha omesso di informarlo sullo stesso  atto; comportamento tanto più grave in quanto la petizione era indirizzata anche allo stesso Consiglio comunale quale organo di indirizzo politico amministrativo e organo deliberante.

Nello specifico, in data 11 giugno 2015  veniva presentata una petizione popolare contro il 1° stralcio dei lavori di demolizione dell’edificio ex ospedale di via Saffi, parte integrante del progetto dell’area di recupero RCp-03A,sottoscritta, a quella data, da 564 (cinquecentosessantaquattro) cittadini come risulta dall’atto di deposito certificato dall’Ufficio protocollo del Comune di Grosseto.

Tale petizione collettiva si colloca nell’ambito dei diritti del cittadino come mezzo di reazione dell’opinione pubblica nei confronti dell’indirizzo assunto dall’amministrazione sulla materia. Tale azione è da ritenersi piena a tenore dell’art. 21 della Costituzione. La tematica oggetto della petizione era particolarmente sentita perchè riguardava un immobile che, come più volte è stato sottolineato, rappresentava una memoria storica della città per il ruolo che aveva avuto nel corso del tempo e poteva rappresentare, con scelte diverse, un volano intelligente per la riqualificazione del centro storico cittadino, finalizzato allo sviluppo culturale, sociale ed economico. Cosa che l’attuale amministrazione sembra non conoscere o voglia ignorare.

Il ricorso alla petizione è ampiamente previsto anche dall’art. 44 dallo Statuto del Comune di Grosseto,  entrato in vigore, dopo l’approvazione delle ultime modifiche, in data 14/10/2013: ‘I soggetti rappresentativi di interessi collettivi e diffusi possono rivolgere al sindaco istanze e petizioni con le quali chiedere ragione di determinati comportamenti, attivi od omissivi, della amministrazione sulle quali deve essere fornita motivata risposta nei termini previsti dal Regolamento’.

Nel Titolo terzo, all’art. 33, lo stesso regolamento comunale (22/3/2011) prevede che entro 30 (trenta) giorni dalla presentazione di una petizione, esaurite le fasi istruttorie, se ne dia risposta motivata sull’esito, che  sia positivo  o negativo .

La risposta, ad oggi, non è arrivata, ma in mdo antidemocratico e affatto rispettoso nei confronti dei cittadini, sono arrivate le ruspe che hanno abbattuto l’immobile in questione, accompagnate, in risposta ad alcune critiche apparse sulla stampa, da affermazioni, pubblicate sempre sulla stampa, del Sindaco e Assessore , che legittimavano il loro operato con il fatto di essere stati eletti e di avere, quindi, la piena legittimità.  La legittimità che scaturisce da una elezione non snatura affatto l’intervento diretto, nelle forme garantite dalla Costituzione e, nella fattispecie anche dallo Statuto comunale, dei cittadini e ciò ha rilievo costituzionale (art.1).

Ignorare tutto questo, danneggiare con tali comportamenti il prestigio delle Istituzioni, svilirle e manifestare in qualche modo disprezzo, rappresenta vilipendio verso la norma costituzionale , che per quanto ci riguarda, al di là del fatto in se, è inaccettabile.

Pertanto, riteniamo di denunciare, a Lei Sig. Prefetto, il mancato rispetto dello stesso Statuto comunale, nello specifico l’art. 44, da parte del Sindaco di Grosseto, del suo Assessore ai lavori pubblici e dal Presidente del Consiglio comunale. Auspichiamo che per quanto sia previsto dalle norme, voglia prendere i giusti provvedimenti sulla questione, quanto meno per dare un segnale positivo in funzione di un auspicabile migliore rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini”.

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