Geotermia: il coordinamento territoriale del Partito Democratico di Grosseto promuove una proposta per il Consiglio regionale della Toscana.
“Abbiamo ritenuto necessario presentare questo documento sulla geotermia visto che in questi giorni è scaduta la moratoria per i permessi di ricerca geotermica; si tratta di una questione importante per il nostro territorio, in più parti interessato da questa fonte energetica, soprattutto nella zona amiatina – spiega Marco Simiani, segretario provinciale del Pd –. Vogliamo evitare che ora, senza la moratoria, si scateni un’indiscriminata corsa di richieste di autorizzazioni per le ricerche. Certo, la geotermia è una fonte d’energia rinnovabile e quindi è generalmente da sostenere, ma vogliamo che si sviluppi sul territorio nel rispetto del Piano energetico regionale, in modo quindi ben regolamentato, indicando le zone e i comuni non idonei, ovvero quelli che per il loro contesto socio-economico e per le strategia di sviluppo adottate possano essere escluse dalle autorizzazioni alle ricerche e realizzazione di impianti geotermici“.
Il documento
Ecco il documento approvato dalla direzione provinciale del 26 agosto scorso:
“La geotermia è l’energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata alternativa e rinnovabile. Essa viene utilizzata per produrre energia elettrica e fornire il calore, a prezzi molto contenuti, agli immobili dei cittadini grazie agli impianti di teleriscaldamento nonché in settori quali il termalismo e la serricoltura. La produzione geotermoelettrica al momento copre il 27% dei fabbisogni energetici dell’intera regione Toscana, portando anche un notevole beneficio ambientale, diminuendo le emissioni in aria di anidride carbonica e risparmiando tonnellate di petrolio.
Se per la produzione di energia elettrica sono necessarie rare e particolari condizioni geologiche e idrogeologiche, con le ultime tecnologie è possibile utilizzare anche il semplice calore geotermico, che si trova già a 20/25 metri di profondità, per scopi produttivi e di produzione (geotermia a bassa o media entalpia). Viste le premesse, bisogna considerare che il legislatore, con il decreto lgs. n.22 dell’11/2/2010, ha di fatto liberalizzato le attività di ricerca e coltivazione di risorse geotermiche, fatto che ha mosso un gran numero di nuovi operatori, oltre ad Enel Green Power, a presentare la quasi totalità delle nuove richieste dei permessi di ricerca.
Per questi motivi, il Partito Democratico della provincia di Grosseto, preso atto che il 23 agosto scorso è decaduta la moratoria per i permessi di ricerca geotermica in Toscana, ritiene opportuno che vengano individuate norme che consentano la salvaguardia del territorio, soprattutto per quanto concerne la ricerca per la media entalpia, scongiurando il rischio che la fine della moratoria comporti una ripresa indiscriminata delle richieste di autorizzazione per l’area della montagna grossetana anche relativamente ai progetti pilota.
Pur ritenendo lo sfruttamento geotermico un’attività generalmente da sostenere in quanto riconducibile ad un’energia alternativa e rinnovabile che permette di seguire le indicazioni del protocollo di Kyoto, il Pd provinciale ritiene che, in coerenza con il Piano energetico regionale, debbano essere individuati i territori dei Comuni non idonei alla geotermia, ovvero le aree che, per il loro contesto socio-economico e per le strategie di sviluppo adottate dalle comunità residenti, possano essere escluse dalle autorizzazioni alla ricerca e realizzazione di impianti geotermici.
Il Partito Democratico provinciale si fa promotore di una proposta politica in Consiglio regionale che, senza vietare le autorizzazioni alla ricerca per la produzione geotermica nei comuni a sviluppo economico compatibile, ne impedisca, nei Comuni ritenuti non idonei, l’avvio e il successivo sviluppo, impegnando altresì la Regione in un confronto con il Governo nazionale in tale prospettiva.
Dovrà esser posta particolare attenzione, sia dal Governo che dalla Regione, sull’affidabilità anche futura dei soggetti richiedenti i permessi di ricerca, al fine di evitare danni al territorio in assenza delle dovute garanzie sulla longevità e capacità economica dei soggetti coinvolti, i quali potrebbero in futuro esser chiamati a responsabilità od a smantellare quanto realizzato.
I soggetti eventualmente autorizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di energia geotermoelettrica a media entalpia, analogamente a quanto già praticato a seguito dell’accordo volontario stipulato dalla Regione con Enel per le centrali ad alta entalpia, dovranno sottoscrivere accordi specifici tesi a favorire la competitività dei sistemi economici locali e a migliorare la qualità dei servizi e delle infrastrutture locali, oltre che l’occupazione per la popolazione residente.
In tale prospettiva, alla Regione si chiede anche un impegno per regolamentare ed incentivare gli usi plurimi della geotermia, nonché un coinvolgimento continuo e costante dei sindaci dei Comuni interessati al fine di governare al meglio e concordemente i processi avviati e da avviare”.
2 commenti
La regolamentazione effettuata sulla base dell’individuazione dei siti “non idonei” anziche’ di quelli “idonei” per la ricerca ai fini della produzione energetica da fonte geotermica soprattutto dopo l’approvazione del Piano Paesaggistico Toscano del marzo scorso che ha ricoperto con un ulteriore rete di vincoli l’intero territorio toscano porta con se il rischio consistente di un freno robusto alle iniziative di ricerca già avviate e di un blocco pressoché totale di nuove iniziative di ricerca in un ambito tecnico e tecnologico di elevata potenzialità economica e sociale per l’intera Provincia di Grosseto.
Ma poi, se in Basilicata stanno gia’ cercando il petrolio perche’ mai qui da noi in Maremma si pongono tutti questi ostacoli perfino per cercare l’acqua calda?