Stefano Rosini, consigliere comunale del Pd, interviene sulla demolizione dell’ex ospedale di Grosseto:
“Si continua a contestare la scelta di abbattere l’ospedale vecchio anche da coloro che sino ad ora se sono strafregati di quel brutto edificio. Allora perchè non provare a ribaltare il punto di vista? Perchè non ricordare che una parte è sede da anni del Polo universitario grossetano, quale sede distaccata dell’Ateneo senese, oltre che ufficio anagrafe, stato civile ed istruzione con l’istituzione di Iside – dichiara Rosini -?. Va bene essere innamorati di una memoria, ma dobbiamo capire che noi viviamo tutti i giorni il degrado di una parte di città, forse la più difficile da restituire alla vita sociale. Ben venga quindi la demolizione del rudere dimenticato, ma……vorrei che la progettazione del nuovo si limitasse solo alla demolizione del vecchio e non diventasse la solita violenza edilizia. Prendo in prestito le parole di Cederna: ‘In architettura non esiste differenza tra fare bene e fare male, esiste solo la differenza tra fare e non fare’.”
“Io ho sempre espresso l’idea che a prescindere dal progetto, la struttura non avesse alternativa alla demolizione e che il basso impatto visivo sia assolutamente una cosa da auspicare…– continua Rosini – La zona della chiesa di San Francesco e quella dei Bigi, con la demolizione e la conseguente creazione di uno spazio aperto, permetterà una ricongiunzione con l’antico convento delle Clarisse, che finalmente diventerà pinacoteca comunale, a prescindere dai lasciti che arriveranno alla nostra città. Poi, con la ricucitura tra via Saffi e le Mura confinanti ne gioveranno sia piazza Indipendenza, strada Ginori, Chiasso delle Monache e piazza Baccarini fino a corso Carducci”.
“Riguardo al vincolo ed alla storia: questa parte di edificio oggetto dell’attuale demolizione non è un immobile sottoposto a vincolo di tutela…. in effetti anche i rovi fanno parte della nostra storia. Ripeto: da profano non sono mai stato convinto della possibilità di recuperare senza costi esagerati quei ruderi. Inoltre, esprimo un plauso agli uffici comunali interessati che hanno seguito direttamente la fase progettuale e di direzione dei lavori della demolizione, risparmiando sulle progettazioni con incarichi esterni – conclude il consigliere del Pd -. Per concludere, se quello che succede oggi serve a discutere del domani, dell’identità della zona e del luogo dell’ex ospedale cittadino, sia benedetta la demolizione”.