Prima la proiezione del docufilm su Norma Parenti, poi il dibattito incentrato sulla figura della donna dal dopoguerra ad oggi. Valentina Culicchi, capolista del Pd e candidata al consiglio regionale, ha partecipato, al cinema Stella di Grosseto, alla proiezione del film documentario “La resistenza di Norma, il coraggio della libertà” e al dibattito successivo, coordinato da Flavio Fusi.
«La motivazione per la concessione della medaglia d’oro al valor militare concessa a Norma Parenti nel 1944 spiega benissimo qual è il ruolo che spesso, ancor oggi, le donne si ritagliano per poter svolgere una vita politica attiva – ha dichiarato Valentina Culicchi –. Per le donne però, ieri come oggi, è quasi impossibile impegnarsi politicamente in ruoli più istituzionalizzati e pubblici alla stessa stregua di un uomo. Il nostro essere madri ci fa spesso rinunciare ad un impegno esclusivo e dedicato, in termini temporali, come viene richiesto per svolgere un incarico amministrativo o partitico, perché quasi sempre tra la vita pubblica e i figli da accudire, noi scegliamo i figli, perché la nostra cultura assegna ancora il compito di cura familiare quasi esclusivamente alla figura materna. Spesso la donna sostituisce anche un welfare inadeguato, nell’accudire gli anziani non autosufficienti».
«Eppure ancora ai giorni nostri, quando un secondo stipendio diventa indispensabile per poter affrontare serenamente i costi della vita anche in una famiglia non monoparentale – ha aggiunto Valentina Culicchi –, il tempo che giornalmente viene tolto ulteriormente alla vita di una donna, per il “lavoro di cura” non viene sufficientemente riconosciuto e retribuito né in termini economici, né in termini di aiuti pratici».
«E’ fondamentale quindi continuare a portare avanti politiche di sostegno alla famiglia, perché le donne possano avere reali pari opportunità – conclude la candidata -. L’esempio arriva da un’altra partigiana, Teresa Mattei, una delle madri della costituente, che si batté caparbiamente perché all’articolo 3, 2° comma della Costituzione sul tema dell’uguaglianza, fosse aggiunto il sostanziale “di fatto”, affinché si potesse così leggere “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”».