Cristina Gimignani, candidata grossetana al Consiglio regionale per Forza Italia, interviene sulla sanità maremmana:
“Si celebra oggi la Giornata internazionale dell’infermiere, che, in un quadro di sprechi e disfunzioni come quello della sanità toscana, porta a interrogarsi sulla centralità dell’individuo a vantaggio degli apparati – dichiara Cristina Gimignani -. Il definanziamento ha portato a grossi tagli, dove il personale, anziché essere valorizzato, è visto come una spesa e non come un valore e dove la carenza organizzativa non è più un’eccezione, ma una strategia, con servizi più ampi sulle spalle di poche persone”.
“Nell’Europa del nord ci sono 8 infermieri per un medico e qui solo 2. Si parla di sostituire il personale infermieristico con operatori socio sanitari generici Nessuno dice che, la fuga all’estero, riguarda anche il comparto infermieristico. Per non parlare dei medici, che hanno iniziato l’esodo già anni fa – continua la candidata -. Nessuno fiata sul fatto che eccellenze professionali come quelle negli ospedali maremmani sono sacrificate da logiche che premiano i burocrati a discapito degli stessi medici, spesso sottopagati e sfruttati con orari massacranti. Nessuno si è ribellato di fronte a mattanze mediatiche che hanno compromesso l’immagine della sanità di un intero territorio: il nostro. Ci chiamano ‘ Toscana minore’. E’ evidente che la ‘maggiore’ è talmente rossa di vergogna che non ha più niente da dire”.
“In campagna elettorale, la sinistra si riempie la bocca con la difesa dei piccoli ospedali, ma questa battaglia a Palazzo Panciatichi è stata portata avanti dal gruppo di Forza Italia. Un rapporto schizoide, tra le istanze dei territori e la volontà fiorentinocentrica di Rossi, che va nella direzione opposta. Cosa sarà delle nostre strutture sanitarie e delle nostre eccellenze all’interno dell’Area vasta non è dato sapere, anche se fare peggio del passato ci sembra onestamente parecchio difficile – conclude Cristina Gimignani -. Per non parlare delle condizioni di sicurezza in cui medici e infermieri sono costretti a operare. Le condizioni del parcheggio dell’ospedale della Misericordia, per esempio, ostaggio di ‘lavoratori abusivi’, è sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno sembra preoccuparsene. Salvo cittadini e operatori di settore, vittime di una politica che non ha più tempo per nessuno”.