Cristina Gimignani ha accettato la candidatura alle prossime elezioni regionali nelle liste di Forza Italia.
“Quando il gioco di fa duro, i duri cominciano a giocare e se combattere è un destino, il mio voglio seguirlo fino in fondo – spiega Cristina Gimignani -. Ho pertanto accolto le sollecitazioni dei vertici locali e nazionali di Forza Italia e ho accettato di candidarmi per il Consiglio regionale della Toscana dopo 20 anni dalla mia prima candidatura a Palazzo Panciatichi”.
“Oggi, le strutture viarie della Maremma sono ancora arretrate, continuiamo a chiedere l’autostrada e non il potenziamento dell’Aurelia, il nostro reddito è ancora tra i più bassi della regione e la provincia ha l’età media più alta d’Italia, con relativa fuga di giovani talenti – continua la candidata -. Ma c’è una cosa che dalle regionali del ’95 è cambiata: la sicurezza. Ora, abbiamo paura anche nelle nostre stesse case. Mi chiedo dove siano stati sino ad oggi tutti quelli che si stracciano le vesti. La responsabilità dello stato di abbandono in cui versa il nostri territorio è diffusa su vari livelli. Ha radici profonde, soprattutto nell’omertà, nel pressappochismo e nella malafede. I cittadini sono le vittime di tutto questo rimpallo di accuse. Ma ora basta”.
“Negli ultimi 20 anni, io non sono cambiata. Scrivo per vivere, vivo per scrivere. Sono stata due volte consigliere comunale durante l’amministrazione di Alessandro Antichi, mi sono occupata di comunicazione politica e sindacale, sono stata nella redazione economica del Gr1, sono sceneggiatrice e scrivo saggi di cinema e gialli ambientati nei partiti – sottolinea Cristina Gimignani -. La politica è tutta la mia vita, ma non vivo di essa. Anche se penso sia l’unica risposta alla soluzione dei problemi, di cui non sempre è la causa, ma una via di uscita. Se, come si dice, solo i cretini non cambiano idea, io sono la più cretina di tutti. Sono donna da semina, non da raccolto, ma se una gelata distrugge le messi che tanto faticosamente ho coltivato, allora mi arrabbio sul serio”.
“Desidero rivolgere ai maremmani questi quesiti: vi sentite tranquilli in casa vostra? Ritenete che il selfie di Rossi con i Rom sia una risposta adeguata alla sicurezza dei territori? Siete soddisfatti del sistema viario? Ritenete giusto che il nostro ospedale sia ridotto a un ramo secco da tagliare? Siete ancora orgogliosi di essere maremmani – si domanda la candidata -? Se la risposta a queste domande è sì, allora fate bene a non votarmi. Perché io ritengo che Rossi abbia lasciato soli i suoi stessi sindaci, fregandosene altamente della sicurezza. E’ difficile parlare di sviluppo in un territorio con infrastrutture da terzo mondo e poco sicuro: quale imprenditore investirebbe in una terra dove un capannone può essere razziato in ogni momento, le abitazioni prese d’assalto dai ladri giorno e notte e i supermercati minacciati a mano armata ? La Maremma non è un territorio così esteso da non poter essere controllato. Qui, è mancata la volontà. Perché?”.
“Siamo stati costretti ad unirci nei comitati di cittadini, come nella Chicago anni ’20: non era questo, che ci aspettavamo doppiando il 2000. Mi piange il cuore, quando sento screditare la nostra sanità, che ha reparti di eccellenza, con professionisti di livello internazionale. Con l’Area vasta assisteremo al depotenziamento degli ospedali periferici a vantaggio delle sedi universitarie. Io non ci sto a vederci relegati a fanalino di coda della Toscana – conclude Cristina Gimignani –. Voglio correre avanti. Maremmani, toglietevi le scarpe e correte con me. A perdifiato, fino alla meta. Il mio programma sarà elastico, chiederò via via ai cittadini consigli per arricchirlo, integrarlo, migliorarlo. Il mio slogan sarà: ‘Corri, Maremma, corri’. Maremmani, correte con me. Abbiamo il diritto di costruirci il domani”.