Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Mario Chiavetta e Gian Luca Gozzo, esponenti del coordinamento sud del Centro Democratico:
“Negli ultimi anni, in provincia di Grosseto abbiamo subito un aumento considerevole delle tariffe regionali di acqua e rifiuti, a cui non è, altresì, corrisposto un miglioramento proporzionale della qualità dei servizi offerti: anzi verrebbe da dire che le uniche cose aumentate sono i disservizi e le inefficienze (si pensi al carrozzone di Sei Toscana rifiuti).
Ma almeno il fondamentale diritto alla salute speravamo non fosse messo in discussione. E invece, purtroppo, non è cosi.
Con l’accorpamento sotto un unico ente delle tre Asl di Grosseto, Arezzo e Siena temiamo che la qualità delle prestazioni mediche erogate ai cittadini della nostra provincia possa subire un grosso peggioramento.
E’ indubbio che unire un’area talmente vasta per estensione, ma con pochi cittadini, sotto un unico ente produrrà una serie di ulteriori disservizi sanitari per i maremmani. La spinta neocentralizzatrice regionale sulla sanità, infatti, vede Firenze raccogliere tutte le eccellenze sul proprio territorio, ignorando o ponendo in secondo piano i bisogni dei cittadini delle altre province toscane, considerati come sempre di serie B.
Le obbiezioni del Centro Democratico sono mirate al fatto che si debbano tenere in considerazione logiche di un sistema salute asservito alle specificità dei territori, ai bisogni dei cittadini e alle aspettative dei professionisti. Ma la nuova impostazione sanitaria cosi rivista diventa l’imposizione di un’offerta di difesa della salute che viene inevitabilmente ricostruita al ribasso e non sarà utile certamente a nessuno.
Il coordinamento della zona sud del Centro Democratico chiede non solo che i tagli previsti per l’ospedale di Orbetello vengano rivisti completamente, ma anzi che si potenzi la struttura stessa, puntando con forza su una specializzazione tale da attrarre utenti non solo dalla zona sud della provincia, ma anche da tutto il nord del Lazio.
Così come in Europa il Governo chiede di puntare più sulla crescita che sul rigore, nel nostro piccolo chiediamo alla Regione di investire sulla salute invece che tagliare su questo diritto prioritario”.