Home GrossetoPolitica Grosseto Cgil: “Pronto soccorso in tilt a causa di tagli e mancata programmazione”

Cgil: “Pronto soccorso in tilt a causa di tagli e mancata programmazione”

di Redazione
0 commento 0 views

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato della Funzione pubblica della Cgil di Grosseto:

Pronto soccorso in tilt, con fino a 4 pazienti per stanza sistemati in letti di osservazione uno attaccato all’altro, dirottamento dei pazienti della medicina nel setting di chirurgia, utilizzo per lo stesso tipo di problemi di dieci dei 20 posti letto dell’ospedale di comunità inaugurato appena tre settimane fa.

È il quadro desolante di queste settimane di fuoco all’ospedale della Misericordia, dove i cittadini sono costretti a subire disagi e disservizi a causa della mancanza di programmazione, dei tagli al personale e della mortificazione della sanità territoriale che spinge le persone a rivolgersi al pronto soccorso, ultima istanza accessibile H24. Il problema, quindi, non è il picco dell’influenza.

Denunciamo questo stato delle cose in concomitanza con le iniziative che la Funzione pubblica della Cgil svolge domani in tutta Italia, in difesa dei servizi sanitari, con una specifica campagna informativa e una mobilitazione sul caos nei Pronto soccorso (#ProntoSoccorsoKo).

Una situazione pesante i cui numeri spiegano tutto: dal 2009 al 2013 sono stati persi 23.500 operatori sanitari, di cui 5mila medici. 32mila gli operatori sanitari con contratti precari su un totale di 670mila. 31 i miliardi di tagli tra il 2009 e il 2015, a cui si aggiungono i 4 previsti dall’ultima legge di stabilità. Posti letto ogni mille abitanti e spesa sanitaria complessiva al di sotto della media dei Paesi industrializzati.

Dati nazionali che spiegano la crisi nei Pronto soccorso anche nella nostra provincia. La riduzione dei fondi e del personale, così, ricade direttamente sui cittadini e sugli operatori, costretti a turni massacranti per mantenere i servizi. Anche a Grosseto, infatti, a fronte della minore capacità del sistema ospedaliero di rispondere ai sempre maggiori bisogni di cura, permane lo stato di grave insufficienza dei servizi sanitari territoriali.

A questo punto, dopo gli interventi parziali e temporanei per coprire le emergenze, bisogna cambiare marcia e coinvolgere amministrazioni locali e rappresentanze sociali su strategie e interventi, per porre fine a questa situazione non più sostenibile.

Solo una sanità territoriale adeguata (servizi ambulatoriali, medicina d’iniziativa, posti letto di cure intermedie) e un numero di posti letto ospedalieri definito sui reali bisogni dei cittadini – non su parametri basati solo sul contenimento dei costi – potranno offrire all’utenza quella rete alternativa di servizi di cui realmente necessità e ridurre gli accessi inappropriati al Pronto soccorso”.

Lascia un commento

* Utilizzando questo form si acconsente al trattamento dati personali secondo norma vigente. Puoi consultare la nostra Privacy Policy a questo indirizzo

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: