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Netspring, il M5S: “Convenzione insensata, stop alle partecipate”

di Redazione
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Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato del Movimento Cinque Stelle di Grosseto in merito alla recente delibera del Consiglio comunale, approvata dalla maggioranza, sul rinnovo della convenzione tra il Comune e Netspring:

L’amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di accorpamento e riorganizzazione delle società partecipate, obbligata, va detto chiaramente, più dalle norme europee che non da un vero spirito di ottimizzazione dei costi.

In Italia, come sappiamo, più società partecipate si trasformano in più poltrone e più autoreferenzialismo da parte del sistema politico. Non sfugge a questa regola la società Netspring s.r.l., partecipata in netta maggioranza dalla Provincia di Grosseto e, a seguire, dal Comune di Grosseto (agli altri Comuni il resto), società che si occupa dei servizi tecnologici ed informatici delle amministrazioni, che hanno comunque al loro interno i Sed (Servizi elaborazione dati). Proprio da loro sono state ‘prelevate’ le risorse umane e messe dentro Netspring.

Da notare che a capo di questa partecipata c’è Nicola Falco, noto esponente politico del Partito Democratico, dipendente Asl, che ha beneficiato di alcune iniziative assunte dal suo sodale ed ex presidente della Provincia, Leonardo Marras (ricordiamo che Falco è stato anche capo di gabinetto dell’ex presidente). Tra tutte, spicca l’intervento diretto del Marras, con la firma di unistanza di comando indirizzata all’Asl per chiedere la permanenza di Falco presso la Provincia, con il compito di occuparsi del progetto ‘IBriWolf’, sui lupi, per intenderci; con quali competenze non è dato sapere!

Ricordiamo anche l’intervento dell’ex presidente durante uno degli ultimi consigli di amministrazione della società Netspring dove, poco prima della fine del suo mandato politico a capo dell’Ente provinciale (socio di maggioranza della Netspring s.r.l.), ha proposto ed ottenuto il riconoscimento di un emolumento pari a 38.500 euro annui in favore di Falco; anche qui, sulla base di quali competenze a supporto di uno stipendio così elevato (che si aggiunge a quello già erogato dalla Asl), non è dato sapere. In tutto questo, il silenzio del Partito Democratico è imbarazzante.

Il Movimento 5 Stelle contesta la proliferazione di soggetti giuridici partecipati che c’è stata in passato. Adesso, la legge di stabilità di Renzi vorrebbe ridurne il numero; utilizziamo il condizionale, perchè l’articolo in questione è stato prima propagandato e poi prorogato nel perfetto ‘Stile Renzi’, ovvero cambiare tutto per non cambiare niente.

A voler dare credito alle promesse del creativo Presidente del Consiglio, la Netspring dovrebbe essere necessariamente messa in discussione entro dicembre 2015. Staremo a vedere!

Ma veniamo alla delibera sul rinnovo del contratto tra il Comune di Grosseto e la Netspring approvata qualche giorno fa.

Il testo originario prevedeva una durata del contratto pari a 4 anni. In occasione dell’ultima commissione abbiamo fatto notare che tale periodo era insensato, proprio in virtù delle considerazioni appena esposte e che sarebbe stato opportuno ridurlo ad un anno; entro questo periodo si sarebbe dovuta compiere un’attenta analisi per decidere il futuro di Netspring e dei suoi lavoratori, in parte liberi professionisti. Tutti d’accordo, ci saremmo aspettati un emendamento in tal senso e invece l’emendamento presentato ed approvato ha previsto due anni di contratto e non uno. Tra due anni, la palla passerà ad una nuova amministrazione e chi s’è visto s’è visto.

Il Movimento 5 Stelle ritiene che le società partecipate, là dove possibile, debbano essere eliminate e che si ritorni alle forme di convenzioni tra Comuni per la gestione associata dei servizi. Questa formula garantirebbe una maggiore vicinanza al cittadino ed un ruolo diretto dell’amministrazione, con evidenti benefici economici ed efficienza nella erogazione dei servizi. Il nostro voto è stato contrario, ma la maggioranza ha approvato sia l’emendamento che la delibera.

Altro capitolo da approfondire riguarda la tipologia dei servizi gestiti con le partecipate e quelli ormai fuori controllo da parte delle amministrazioni. Acqua, rifiuti, energia, trasporti, fanno tutti parte, purtroppo, di quest’ultima categoria, mentre ai Comuni sono rimaste le briciole, o addirittura i debiti. Di chi è la colpa? Proprio di quelli che oggi si lamentano nei Consigli comunali, dove amministrano da decenni con la sola ottica di far cassa senza dare una reale ricaduta in servizi a favore del cittadino che, ormai, assiste impotente alla progressiva riduzione degli stessi ed al contemporaneo innalzarsi dei costi.

Siamo nell’era della carta d’identità elettronica, abbiamo un Sed, abbiamo una cospicua partecipazione nella società informatica che gestisce i servizi del Comune e ad oggi non si riesce a far vedere con soluzione di continuità gli streaming delle commissioni o dei Consigli comunali o a prenotare l’appuntamento on-line per le pratiche da svolgere negli uffici comunali”.

1 commento

fabio balducci 20 Gennaio 2015 | 17:25 - 17:25

caro Gori, lo so che è disdicevole ma la buona educazione non serve più……

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