Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato in cui Andrea Santini, membro dell’assemblea nazionale del Pd, ed Ambra Cortesi, membro della direzione regionale del Pd, spiegano l’adesione dell’area politica facente capo a Pippo Civati al “No Sat Day” , in programma domenica 26 ottobre a Grosseto:
“Nei giorni passati abbiamo letto sulla stampa locale la presa di posizione a favore dell’autostrada Tirrenica di una delle associazioni di categoria più rappresentative del mondo dell’artigianato.
Ci viene da pensare che probabilmente non era al corrente degli ultimi sviluppi riportati da ‘MF-Milano Finanza’ nei giorni scorsi, in cui viene segnalato che il gruppo Atlantia dei Benetton, che sta per diventare il socio di maggioranza assoluta in Sat, sta ripensando alla realizzazione dell’opera, a causa del calo generalizzato del traffico, ma anche del piano tariffario non sostenibile, in quanto sarebbero necessari fino a ben oltre 30 euro di pedaggio, per le auto, per percorrere appena 200 chilometri.
Ma siamo proprio sicuri che l’autostrada sia indispensabile per lo sviluppo del nostro territorio?
In realtà, l’autostrada non solo non è necessaria, ma è inutile e dannosa per lo sviluppo economico, per il turismo e per l’ambiente della Maremma, con un pedaggio per i residenti che si attesta ad essere uno dei più cari d’Europa!
E poi siamo sicuri che le merci viaggeranno più veloci?
Questa ci sembra invece la riaffermazione di un modello di sviluppo che oggi è in crisi profonda, che tanti politici ed imprenditori continuano a riproporre, refrattari a tutto, senza voler ammettere che il mondo è cambiato.
Non dimentichiamoci poi del fatto che l’Unione Europea, nel suo Libro bianco sui trasporti, chiede di sviluppare il trasporto ferroviario e quello sul mare.
Siamo sicuri poi che l’autostrada serva per la sicurezza? Crediamo proprio di no, in quanto nell’Aurelia a nord di Grosseto l’incidentalità corrisponde esattamente alla media della rete autostradale italiana; il problema, semmai, è nel tratto a sud di Grosseto, dove l’alternativa esiste ed è la messa in sicurezza dell’Aurelia .
A questo punto ci viene da pensare che l’autostrada Tirrenica sia la tipica storia delle grandi opere italiane dove, troppo spesso, affari e politica divorano l’interesse collettivo e dove i costi economici ed ambientali ricadono quotidianamente ed esclusivamente sui cittadini e sulle imprese!”.