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Agricoltura, Sani: “Sfruttare Decreto competitività e Psr”

di Redazione
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Il presidente della XIII Commissione agricoltura della Camera, Luca Sani, sprona gli amministratori a sfruttare il Piano di sviluppo rurale:

«Il Decreto competitività, in approvazione oggi dalla Camera – spiega l’onorevole Sanicontiene una parte consistente a sostegno dell’agricoltura. Si tratta di un pacchetto normativo che fra l’altro interviene su finanziamenti ai giovani agricoltori, internazionalizzazione, competitività e semplificazione burocratico/amministrativa. Al decreto seguiranno altri provvedimenti di analoga portata, poiché è convinzione del Governo e della maggioranza che lo sostiene, che il settore agroalimentare rappresenti un potenziale di forte crescita e sviluppo da offrire in particolar modo ai giovani».

«L’insieme di queste azioni, sommate a quelle contenute nel futuro Piano di sviluppo rurale della Regione Toscana, offriranno opportunità di investimento irripetibili anche agli agricoltori e alle imprese agroindustriali del grossetano, rafforzando filiere già ben strutturate e altre che vorranno misurarsi con la domanda crescente di qualità delle produzioni legate, come nel nostro caso, all’identità di un territorio – continua Sani -. Tutto questo, ovviamente, non prescinde dalle responsabilità della politica. Adesso è il momento che Istituzioni locali e organizzazioni di settore definiscano una nuova governance dello sviluppo rurale nel territorio grossetano, in un assetto istituzionale che archivia la provincia e non vede ancora ben definito un nuovo modello di gestione del settore da parte della Regione Toscana».

«Questo, fra l’altro, richiede una riflessione sugli strumenti per l’animazione economica e la promozione dello sviluppo locale, a cominciare dal destino di esperienze positive come il Far Maremma che, seppur parzialmente, sull’insieme delle politiche rurali ha svolto una funzione significativa – conclude l’onorevole. Perciò, dal prossimo mese di settembre, va messo a punto un calendario di impegni e iniziative istituzionali e politiche volte a questo obiettivo, tenendo conto del fatto che arrivare tardi può significare perdere opportunità per le comunità locali e per  l’intero tessuto d’impresa. Per quanto mi compete e per il ruolo che svolgo in Parlamento, in un positivo rapporto con il Governo nazionale, intendo perciò contribuire fattivamente a questo passaggio».

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