Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Flavio Agresti, coordinatore provinciale di Sel, e Cristina Citerni, capogruppo di Sel in Consiglio comunale, in merito all’ultima seduta del Consiglio comunale di Grosseto, in cui l’opposizione ha abbandonato l’aula al momento dell’approvazione del bilancio:
“Quanto accaduto nella seduta del Consiglio comunale di Grosseto di lunedì scorso non modifica di un millimetro la collocazione politica di Sel, che nell’ambito dell’opposizione alla Giunta Bonifazi mantiene la propria autonomia, confermando sul piano locale e nazionale l’inconciliabilità delle proprie posizioni politico-ideali con quelle della destra. Altri, che adesso si dichiarano ‘imbarazzati’, non possono dire altrettanto condividendo il progetto di riforma istituzionale e l’esperienza di governo con quella componente politica.
Se occasionalmente si è verificata una convergenza tra noi ed altre opposizioni è perché il modo di lavorare della maggioranza comunale, irrispettoso delle funzioni e delle prerogative dell’assemblea elettiva, che esprime la sovranità popolare, è stato tale da suscitare una forte reazione aldilà degli schieramenti politici. Come definire altrimenti la ripetuta assenza dell’assessore alle riunioni della Commissione consiliare propedeutiche alla riunione d’aula e l’inosservanza dei tempi di legge per presentare la documentazione dovuta ai Consiglieri ?
D’altronde le istituzioni, in quanto ‘pubbliche’, sono di tutti e quando subiscono certi strappi, la risposta è naturale che sia bipartisan. I rapporti politici sulle questioni di merito sono un’altra cosa.
Richiami all’ordine sono perciò ridicoli e fuori luogo. Sel è una forza politica di centrosinistra al punto di chiedere da tempo una vera e propria rigenerazione della coalizione per renderla sempre più adeguata alle sfide dell’oggi. Ma le alleanze le facciamo là dove ne esistono le condizioni politico-programmatiche. A Grosseto, e non per colpa nostra, queste condizioni al momento purtroppo non esistono, a causa di una scelta del Pd che ci escludeva. Adesso c’è chi vorrebbe che non facessimo neppure opposizione. Come farla, e su che cosa, lo decidiamo noi, assumendocene la responsabilità.
Anche la vicenda di cui si parla deve essere letta in questa dimensione: volta ad evidenziare limiti e contraddizioni del quadro politico locale per favorire una sua necessaria evoluzione nell’interesse generale. Che sarebbe veramente tale perseguendo scelte diverse con un personale politico più organico ai valori ed al costume della sinistra”.