Eva Bonini, candidata a sindaco del Comune di Magliano in Toscana con la lista di centrosinistra “Viva Magliano Viva”, interviene sulla questione degli attacchi dei predatori alle greggi:
“Le predazioni delle greggi – dichiara Eva Bonini – sono eventi drammatici che hanno cambiato la vita degli allevatori. Conosco e condivido lo stato di sofferenza di chi vede distrutto in una notte il frutto del lavoro e di anni di sacrifici. Ai nostri allevatori che ogni giorno combattono con questo fenomeno prometto risposte concrete. Sarò un sindaco attivo, risoluto, presente. Prometto velocità di azione, perché tutto ciò che è di competenza del Comune, per prevenire e ridurre i danni, deve essere messo in piedi subito, con massima urgenza. Dobbiamo essere pronti, con le associazioni di categoria, ad aiutare i nostri allevatori nella predisposizione delle domande, quando la Regione introdurrà l’indennizzo diretto sui capi predati e il pagamento dei danni indiretti”.
“Una delle mie prime azioni come sindaco – continua Eva Bonini – sarà l’adozione del Piano provinciale per la riduzione del randagismo, che prevede una programmazione integrata di interventi tra tutti i partner coinvolti, che vanno dalla verifica dei microchip e dei tatuaggi di iscrizione all’anagrafe canina; alle campagne di sterilizzazione nei territori rurali; alle misure per incentivare l’adozione di cani abbandonati con prestazioni sanitarie gratuite; fino alla sensibilizzazione contro l’abbandono e sull’adozione. Sarà nostra cura, inoltre, aprire un canile a Magliano, a servizio della zona sud”.
“Non servono altri tavoli tecnici – conclude Eva Bonini – esistono già e sono attivi da tempo, serve piuttosto la capacità di sedere a quei tavoli per agire in stretta e costante sinergia con gli altri Comuni che hanno lo stesso problema, con la Provincia e le associazioni di categoria, coordinando le azioni per garantire massima efficacia, senza inutili duplicazioni e senza sprechi di risorse e di tempo. Occorre essere uniti per avere peso politico con gli interlocutori regionali e nazionali, ottenendo così ciò che la Maremma chiede da tempo anche attraverso i propri parlamentari: la revisione del Piano nazionale di conservazione dei lupi per esercitare qualche forma di controllo anche sul lupo riducendo così i fenomeni di ibridazione, e la possibilità di catturare e mantenere in cattività gli ibridi, oltre ai cani randagi”.