Impegnare le imprese del territorio, a partire da quelle aggiudicatrici di appalti pubblici, a tener conto dei lavoratori locali; supportare la piccola e media impresa e l’artigianato; sostenere, tramite gli accordi con gli istituti di credito, l’accesso ai finanziamenti agevolati e ai fondi europei; incentivare i corsi di formazione e favorire l’occupazione giovanile, creando uno sportello che monitori domanda e offerta; puntare ad uno sviluppo di qualità in cui l’industria coesista con le altre realtà produttive.
Sono molte le idee messe in campo dal candidato sindaco Marcello Stella per sostenere e rilanciare l’occupazione a Scarlino.
La cultura, l’ambiente, il territorio, il turismo, il mare e le attività legate alla nautica: tutto può incrementare l’occupazione.
La crisi ha messo in difficoltà molti settori, primo tra tutti quello edilizio, da rilanciare «recuperando il patrimonio esistente e puntando sull’edilizia sociale, ma anche accelerare la cantierabilità delle opere pubbliche».
Stella pensa poi alla possibilità di destinare aree ad imprese a basso impatto ambientale. Sempre nell’ottica di accrescere l’occupazione, oltre che tutelare l’ambiente, la volontà di sviluppare nuove procedure di raccolta e smaltimento dei rifiuti allargando il porta a porta.
«Interventi veri e concreti – afferma Stella –, a differenza della candidata di Forza Italia, che ancora non ha detto cosa farà per rilanciare l’occupazione».
A preoccupare la coalizione di centrosinistra poi la crisi siderurgica di Piombino e della Lucchini.
«Un problema che sta investendo molti scarlinesi – afferma il candidato al Consiglio comunale Moreno Radi –, anche se è stato raggiunto un accordo positivo, che riapre le speranze a lungo termine, quello che temiamo sono i prossimi 3-4 anni, con i lavoratori in cassa integrazione e il conseguente impoverimento che colpirà parte delle famiglie. Per questo stiamo cercando soluzioni da mettere in campo sul territorio, politiche sociali, sgravi per gli affitti e tutto quello che sarà necessario per sostenere questi lavoratori fino a che durerà la crisi».