«Andare a casa dell’avversario a controllare se è stata tagliata l’erba (i lavori erano in corso ed è stata male informata dai i suoi accompagnatori) significa che i contenuti, con tutto il rispetto per l’erba, sono davvero pochi».
Così Marcello Stella interviene sulle ultime affermazioni di Monica Faenzi sulla 167.
«La candidata del centrodestra – prosegue Stella – gira il territorio senza neppure sapere dove si trova, accompagnata da un consigliere che in questi anni ha sempre criticato e avversato Forza Italia. Parla del presunto degrado che caratterizzerebbe Scarlino e prende a pretesto “l’erba alta” dove vive il vicesindaco. Lo sfalcio è in corso in tutto il comune, come sempre in questo periodo, anche dove vive il vicesindaco che, essendo un cittadino come gli altri, aspetta il calendario previsto dall’amministrazione, senza favoritismi (qui siamo abituati così). La candidata di Forza Italia deve poi decidersi: o Scarlino è un posto unico e bellissimo (e qualcuno lo avrà mantenuto così negli anni), tanto da indurla a voler fare il sindaco qui, o, come afferma lei, un posto lasciato “al degrado, allo squallore, un malato terminale”».
Stella coglie poi l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: «Mi stupisce che affermazioni da me fatte durante l’incontro con un’associazione che si definisce “apartitica” siano poi state riferite ai nostri avversari che le hanno utilizzate in modo strumentale. Quando ho detto che per un vicesindaco la legge prevede una presenza di 24 ore oltre alle giunte e alle sedute del Consiglio comunale non significa che l’impegno di un vicesindaco si fermi lì; o almeno il mio è sempre andato oltre, sin quando era necessario, giorni di festa compresi, e questo non certo per amore di emolumenti dorati. Piuttosto – conclude il candidato sindaco del centrosinistra –, visto che la mia avversaria, a differenza di quel che ha fatto a Castiglione della Pescaia (dove di stipendi ne prendeva due), afferma di voler dare il suo stipendio di sindaco (che per legge non le spetta) in beneficenza, le faccio una proposta: sia generosa sino in fondo, tenga lo stipendio da sindaco (più che dignitoso, specie in tempo di crisi) e devolva quello da parlamentare (pagato anche dai cittadini di Scarlino), le famiglie bisognose ringrazieranno. La beneficenza poi è un’altra cosa: si fa in silenzio e non si utilizza per fini elettorali».