Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Enrico Di Fiore, del circolo di Alberese del Partito democratico, sull’ipotesi di realizzare un impianto a biogas nel Parco della Maremma:
“In relazione alla problematica sorta dopo la notizia del possibile impianto a biogas all’interno del territorio del Parco della Maremma, come circolo Pd di Alberese, Rispescia, Grancia, ci siamo già schierati in maniera negativa contro il metodo adottato per l’approvazione di tale progetto. Vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno condiviso il nostro punto di vista: il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi, il vicesindaco Paolo Borghi, l’assessore provinciale all’ambiente Patrizia Siveri, il consigliere comunale Massimo Felicioni, Italia Nostra.
Nel ringraziare chi ha detto ‘no’ all’impianto a biogas ad Alberese, però, non possiamo che porci alcune domande che sono sorte spontanee.
Come mai alcuni politici, alcune associazioni di categoria e associazioni ambientaliste premono affinché tale impianto venga realizzato. Come mai tutta questa fretta? Ci sono forse degli interessi sotto? Tali domande chiedono una risposta, visto come in tanti nelle ultime settimane si sono precipitati nel dare pareri sulla questione. Vorremmo ricordare a chi chiede oggi una variante del Piano Parco in tempi brevi per permettere la realizzazione dell’impianto a biogas che tutta questa fretta e questo interesse non è mai venuto fuori per altre casistiche.
Come mai Legambiente, Coldiretti, Agresti e Lolini non si sono mai preoccupati finora della variante del Piano Parco anche per altri interventi, come la realizzazione di serre stagionali per frutta e verdura, etc., così come espresso anche dal presidente della Cia Rabazzi. Ricordiamo che diverse aziende agricole del Parco si sono viste respingere le richieste per alcune opere di minimo impatto solamente perché non previste dal Piano Parco.
Siccome anche l’impianto a biogas non è previsto, ci viene qualche dubbio sulla celerità dell’interessamento di queste associazioni e politici in merito ad una sola questione. Quali interessi ci sono sotto a cotanta fretta e cotanto interesse? Questo vuole essere anche un appello alla comunità del Parco affinché, in fase di variante, si appresti a tendere l’orecchio soprattutto ai cittadini e agli imprenditori che vivono all’interno del territorio del Parco ed a chi più da vicino li rappresenta….”