Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato del Movimento Cinque Stelle del capoluogo maremmano in merito all’approvazione del Regolamento di Polizia urbana da parte del Consiglio comunale di Grosseto:
“Il 14 aprile scorso, il Consiglio comunale di Grosseto ha approvato il ‘Regolamento di polizia urbana’, suddiviso in quattro titoli che comprendono complessivamente 42 articoli. Essendo un articolato, ha in sé tutte le caratteristiche di una legge e, in particolare di una legge penale, in quanto il Titolo III contiene un Capo tutto dedicato al sistema sanzionatorio. Peraltro, l’articolato contiene obblighi (fare) e divieti (non fare) riferibili alle condotte del cittadino che sono per lo più fattispecie previste e punite dal nostro ordinamento, come, ad esempio, il danneggiamento (art.7 lettera b). Se poi, altro esempio, si legge l’art. 13 (manutenzione degli edifici e delle aree), il sindaco dovrebbe provvedere a punire se stesso per come vengono tenuti, sempre ad esempio, l’ex ospedale e la Chelliana in via Mazzini. Il comma 3 sostiene addirittura che ‘le aree intorno ai fabbricati devono essere tenute, a cura dei proprietari, in stato di perfetto ordine e pulizia’ ed il comma 4 successivo precisa ‘i proprietari devono mantenere gli edifici in buono stato di manutenzione anche in caso di non utilizzo’. L’articolo 28 punisce la prostituzione che, come è ampiamente noto, non è reato. Lo è, invece, lo sfruttamento della prostituzione.
Pare evidente che lo scopo del Regolamento (abusivo?) è quello di ‘superare’ l’adozione dell’ordinanza sindacale che prevede, di volta in volta, la prevenzione o l’eliminazione di ‘gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana’ .
Né il Regolamento in esame, come vuole il nostro ordinamento, è sostenuto da una legge madre, da una legge quadro. E’ il sindaco il responsabile della sicurezza urbana e, per svolgere tale compito, la legge mette a sua disposizione l’Ordinanza sindacale (il sindaco ‘adotta con atto motivato provvedimenti, contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento’, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana). La norma non dice che deve varare un Regolamento, ma che deve affrontare le situazioni che degradano la città con un atto motivato.
Poteva varare un codice di buona condotta per il cittadino come si usa fare nei Paesi comunisti o fascisti ma, per fortuna, siamo ancora in altri contesti.
Per questo motivo, il Movimento Cinque Stelle chiede al Sig. Prefetto, quale Autorità provinciale di pubblica Sicurezza, di intervenire, se non altro per inviare il Regolamento al Ministero degli Interni per proprie valutazioni”.