Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato del consigliere comunale di Forza Italia Luca Agresti sull’installazione di un impianto a biogas nel Parco della Maremma:
“Le articolazioni istituzionali del Pd (un assessore provinciale, addirittura il sindaco di Grosseto), negli ultimi giorni, si sono premurate di far conoscere al mondo la loro posizione riguardo a un piccolo impianto a biogas (100 kw) che un agricoltore di Alberese ha chiesto di realizzare nell’area parco. Si tratta di un impianto a uso aziendale finalizzato alla produzione di energia e fertilizzanti naturali. Una questione che, a lume di naso, dovrebbe essere molto tecnica e poco politica.
E invece indagando sulle ragioni di cotanto chiasso si scopre che la battaglia in corso (allargata al direttivo dell’Ente Parco) non viene condotta in nome del buon senso e del bene collettivo, bensì trova il suo prologo in beghe interne al Pd.
Il mio auspicio – lo ripeto – è che si ascoltino prima di tutto i tecnici, gli esperti. Se davvero il comitato scientifico dell’Ente Parco ha dato l’ok all’impianto non vedo perché non debba seguirne adesso un parere favorevole da parte del consiglio, che peraltro mi risulta convinto a netta maggioranza sulla fattibilità dell’opera. O forse l’opinione personale di Bonifazi, che ha parlato di ‘assoluta incompatibilità’, ha un peso superiore a quello dei professori super partes che compongono l’organo scientifico del Parco? Spero che non sia così. Altrimenti chiedo – rivolgendomi proprio al sindaco – di attivarsi subito attraverso il rappresentante del Comune capoluogo per sciogliere il comitato scientifico e magari candidarsi lui come luminare per le controversie ambientali.
Battute a parte, spero che, una volta preso atto delle valutazioni già effettuate e di quelle in corso su benefici e risvolti prodotti da un piccolo impianto di questo tipo, si possa giungere molto presto ad autorizzare impianti a biogas laddove si dimostrino utili per integrare e rendere più solida l’attività di un’azienda agricola, di un allevamento. Ovviamente accertate le condizioni di compatibilità con l’ambiente e con il turismo, che nel caso specifico – mi dicono – sono oggettivamente fuori discussione”.