«Bisogna rivedere la legge regionale 26 del 2005 andando ad estendere le coperture assicurative ai danni causati dai predatori e ai costi dello smaltimento delle carcasse, oltre a rivedere le normative che disciplinano lo stesso smaltimento. Un intervento del genere darebbe ampio respiro agli allevatori che si trovano quotidianamente a dover far la conta dei capi uccisi. E, di conseguenza, potrebbe evitare eventuali le vendette sui lupi e sugli ibridi». A sostenerlo è Antonio Gambetta Vianna, capogruppo di Più Toscana/Nuovo Centrodestra, che ha presentato una mozione in Consiglio regionale.
«Gli attacchi da parte di lupi e ibridi nei confronti di capi di bestiame degli allevamenti toscani – spiega il consigliere regionale – sono in costante aumento. Molti allevatori, oltre a spendere per i capi morti, hanno dovuto alzare il livello di difesa, costruendo nuove recinzioni elettrificate e acquistando cani addestrati al respingimento dei lupi. Poi, come abbiamo visto, qualcuno, che rimane ignoto, ha pure iniziato a rifarsela direttamente sui lupi e sugli ibridi. Serve un intervento forte della Regione per risolvere una questione che si sta facendo davvero troppo pesante».
Nel proprio atto, Gambetta Vianna ricorda che l’abbattimento dei lupi è vietato in quanto rientrante tra le specie protette, ma anche che «le attività di reintroduzione del lupo nel territorio attuate dalla Regione Toscana hanno stravolto l’ecosistema toscano che non ha mai visto una presenza stanziale del lupo, ma solo una presenza alternata nel tempo».
L’esponente del Nuovo Centrodestra, che ha parlato anche dell’alimentazione del lupo appenninico passata da ungulati di taglia media a bestiame di piccola taglia, soprattutto ovini, nella propria mozione parla anche della popolazione del lupo.
«Oltre ai circa 320 lupi veri e propri, ad oggi ci sono moltissimi ibridi. Serve – conclude Gambetta Vianna – una stima certa di questi esemplari».