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Congresso Pd, Rosini:”Molti renziani hanno sostenuto Barbara Pinzuti”

di Redazione
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Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Stefano Rosini, consigliere del Partito democratico al Comune di Grosseto, in merito al congresso nazionale del Pd in programma il prossimo 8 dicembre:

“Terminato il congresso Pd e risolti i ricorsi, torno a ribadire nuovamente come a Grosseto le candidature per il congresso a livello locale non hanno rispecchiato gli schieramenti di quelle nazionali. Anzi le liste erano totalmente  autonome.

La cosa che mi ha fatto più dispiacere è stata la reazione al post congresso, dove la norma del tesseramento aperto a tutti fino all’ultimo sia stata contestata proprio da quel gruppo che si riconosce nel sindaco di Firenze.

Ma come ancora oggi Renzi ribadisce la norma del tesseramento aperto fino al congresso?

Era naturale prevedere  gli effetti nefasti di una norma come quella del tesseramento aperto fino all’ultimo, voluto a tutti i costi da Renzi stesso.

Vorrei però precisare che io oggi non sono qui a contestare la norma, ma come questa norma sia stata utilizzata in modo strumentale in quei circoli dove la vittoria è andata alla  segretaria Pinzuti.

Importante quindi far emergere come nei territori i vari sostenitori di Renzi si siano divisi nel sostenere i candidati alle segreterie provinciali, comunali e di circolo.

Posso tranquillamente affermare come molti ‘renziani’ al provinciale abbiano sostenuto la Pinzuti e come invece a Grosseto la maggioranza renziana abbia appoggiato il neo segretario comunale Biliotti.

Questo significa che tutti noi, che ci riconosciamo a livello nazionale in Renzi, abbiamo avuto libertà di scelta.

Perché questo , tra virgolette ,’voto disgiunto’?

Punto primo: l’attacco ingiusto, populista e demagogico all’Amministrazione comunale.

Punto secondo: il mancato appoggio, senza motivazione, alla candidatura di Saimo Biliotti, renziano dichiarato.

Le primarie nazionali del Pd dello scorso anno videro subito lo sconfitto mettersi a disposizione del vincente Bersani alla ricerca di unire il partito. Renzi, il primo dicembre 2012, durante un appuntamento elettorale pre-primarie, dichiarò:‘Se vincerà Bersani nessuno griderà ai brogli’, ‘Se perderò darò una mano a chi ha vinto”. Invece a Grosseto è accaduto il contrario. Si è voluto arrivare sino a Roma.

Bisogna capire che quello che è accaduto e che sta accadendo nel Pd è quello che normalmente accade nei partiti democratici nelle stesse circostanze. Negli Usa, al momento delle primarie per la presidenza, succedono cose uguali. Nei due partiti (Democratici, Repubblicani) i candidati alla nomination si scannano anche personalmente, non solo politicamente!

Penso che il confronto faccia sempre bene alla democrazia.

Siccome ho letto che alcuni esponenti di centrodestra hanno detto la loro su questo congresso, ecco capisco che, per i pdellini o ex pdl o ex sostenitori di partiti alleati con Berlusconi, questa mia affermazione sulla democrazia suona come una ‘bestemmia’. Loro sono abituati a fare e dire quello che fa e dice il padrone del partito/movimento. L’assenza di qualsiasi forma di partecipazione alle scelte, all’interno dei partiti padronali, sta creando una cultura politica che allontana la gente dalla democrazia.

Comunque, concludo dicendo che sono certo che in vista delle primarie nazionali dell’8 dicembre il gruppo dei renziani ritroverà quella coesione utile e importante per sostenere alla segreteria del Pd nazionale l’attuale sindaco di Firenze, perché è nei fatti, senza Renzi il Pd non vince

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