Home GrossetoPolitica Grosseto Balneari, la denuncia dell’onorevole Morganti: “Europarlamento indifferente alla crisi del settore”

Balneari, la denuncia dell’onorevole Morganti: “Europarlamento indifferente alla crisi del settore”

di Redazione
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Oggi il Parlamento europeo aveva l’occasione di rivedere il mercato interno dei servizi, incluse le problematiche legate alla Bolkestein, che rischia di affossare le nostre eccellenze territoriali, e invece solo 292 deputati, tra cui il sottoscritto, hanno votato contro una relazione in cui non vi era alcun riferimento alle conseguenze negative dovute all’applicazione della Direttiva Servizi in diversi Stati membri”.

Ha commentato così Claudio Morganti, eurodeputato indipendente dell’Eld, il voto espresso oggi dalla plenaria di Strasburgo sulla relazione dell’eurodeputata del Ppe Anna Maria Corazza Bildt, riguardante la situazione attuale e le prossime tappe del mercato interno dei servizi.

Mi stupisce – dichiara Morgantiche ben 366 deputati, ovvero quelli che hanno votato a favore, si siano mostrati indifferenti nei confronti della crisi che sta colpendo diverse categorie, tra cui quella dei balneari, che rischiano di trovarsi, a breve, senza lavoro. È un delitto sacrificare questo patrimonio di micro imprese a conduzione familiare, per lasciare spazio alle multinazionali del turismo, che non aspettano altro che mettere il proprio marchio sulle nostre coste. A guadagnarci non saranno né i cittadini né l’economia europea. Lo stesso vale per la liberalizzazione selvaggia delle qualifiche per determinate categorie professionali, come le guide turistiche, un’altra eccellenza italiana, le cui competenze sono frutto di una formazione rigorosa, volta a garantire il meglio per i turisti”.

Secondo Morganti, che ieri sera è anche intervenuto in Aula a sostegno dei balneari, “la bocciatura di questa relazione sarebbe stata un calcio alla Bolkestein. L’Europa dovrebbe posticipare l’applicazione della Direttiva Servizi a tempi più consoni rispetto a quelli attuali e soprattutto dovrebbe imparare a rispettare le peculiarità dei propri Stati membri”.

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