Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato del Movimento 5 Stelle di Grosseto in merito alla riorganizzazione di Iside da parte dell’amministrazione comunale:
“In questi giorni abbiamo seguito da vicino l’evolversi della situazione relativa al taglio dei fondi destinati alla prima infanzia.
Ci riferiamo in pratica alla privatizzazione dell’asilo di via Lago di Varano. Nel ribadire con forza la nostra contrarietà a tale scelta, vogliamo cogliere l’occasione per raccontare ciò che abbiamo visto con i nostri occhi e che di fatto rappresenta quel modus operandi colpevole di aver causato danni e disservizi nel tempo passato, sicuramente anche nel presente e purtroppo, forse, anche nel futuro; forse.
I protagonisti sono i cittadini attivi e partecipi, le famiglie con figli, le insegnanti di ruolo, le insegnanti precarie (brutta parola), un’amministrazione in carica, la Corte dei Conti, le parti sindacali, una bella signora cooperativa privata.
Le premesse ci sono tutte per una bellissima opera teatrale, per chi volesse rappresentare il tema dell’assurdo e fallimentare predominio di pochi a danno dei molti.
Va in scena l’amministrazione che ricorda molto la favola di Pinocchio, nello specifico il naso lungo. Ci viene in mente ogni qualvolta assistiamo alla celebrazione dell’immancabile chiusura di bilancio: tutti a farsi belli, un esempio per il mondo intero, risultati straordinari. Ma attenzione, persino i bambini lo sanno: le bugie hanno le gambe corte!
Ed ecco arrivare la Corte dei Conti, questa cattivona, che sconquassa tutti i piani mettendo semplicemente il dito sulla piaga: cara amministrazione, in questi lunghi anni hai forzato troppo la mano ed hai speso più di quanto avresti dovuto e, oltretutto, non sei riuscita a capitalizzare le tue attività, sei rimandata a due mesi. Due mesi passano, l’amministrazione tenta di raggirare la Corte con belle parole, ma carenti di sostanza e, quest’ultima, torna di nuovo a sconquassare i piani dell’amministrazione e, questa volta, il tempo è scaduto. A questo punto l’amministrazione, che sapeva tutto, incomincia a lanciare fulmini e saette sui cittadini, le famiglie, le insegnanti e così su tutti gli altri: non ci sono i soldi, si deve tagliare ed alla svelta. I cittadini, le famiglie con figli, le insegnanti avvertono il pericolo e decidono di passare ai fatti scendendo in piazza insieme ad una forza politica, il M5S, che guarda caso è composta esattamente da cittadini attivi e partecipi come loro.
Il M5S parla con loro, parla con l’amministrazione, parla con i sindacati, ma alla fine quel clima sperato di collaborazione, di trasparenza e di condivisione svanisce: l’amministrazione e i sindacati si chiudono nelle segrete stanze, luoghi impenetrabili inaccessibili, dove segretamente lavora l’intellighenzia di pochi a garanzia degli interessi dei più. Il M5S tenta di penetrare nelle segrete stanze, ma l’intellighenzia è troppo forte e non rimane altro che aspettare.
Finalmente il nascituro vede la luce: è un bel bambino, per metà sindacalista e per metà politico, con in mano un biglietto per l’inferno da recapitare ai poveri lavoratori precari che si erano illusi di essere anch’essi lavoratori tutelati dai loro sindacati. Un bambino che sorride alla vista delle chiusure di bilancio dell’amministrazione, sapendo che tutto ciò soddisferà anche l’altra metà del suo corpicino che, nel frattempo, è diventato grande facendo di un sol boccone tutti gli altri protagonisti di questa triste e svilente storia, tranne che della signora cooperativa; lei è una signora!
Per il bene di tutti, che l’amministrazione esca di scena, scenda da quel palcoscenico imbarazzante e parli con il pubblico…con il pubblico che poi sono i suoi cittadini e dica loro: era soltanto teatro, era finzione, abbiamo scherzato, nessun taglio ai servizi per l’infanzia e nessun asilo verrà privatizzato”.