Domani sera, alle 21, nella sala consiliare del Comune di Arcidosso, è in programma un incontro pubblico sul tema: “Welfare: la promozione di stili di vita e valori positivi”.
L’iniziativa è organizzata da “Posto pubblico”, una nuova forma partecipativa ideata dal Comitato Grosseto per Renzi.
All’incontro interverranno l’onorevole Federico Gelli, deputato del Partito democratico; Franco Ulivieri, presidente dell’Unione dei Comuni dell’Amiata; la dottoressa Valentina Culicchi, responsabile “Sanità” di “Posto pubblico”; Laura Fabianelli, consulente del lavoro; Fabrizio Boldrini, direttore del Coeso – Società della salute di Grosseto.
Gli interventi saranno coordinati da Marco Pastorelli ed il dibattito sarà introdotto da Eleonora Chilleri.
“C’è la necessità, oggi, di ripensare il welfare, di rilanciarlo come valore strategico per lo sviluppo e la coesione sociale; un welfare di comunità per offrire servizi alle persone, investire sulle capacità e garantire occasioni di libertà e di sviluppo umano. – spiega una nota di “Posto pubblico” – È necessario puntare sull’accrescimento del capitale umano (istruzione e formazione) e di quello sociale (reti, associazioni, terzo settore). È necessario che il cittadino viva da protagonista il suo stato sociale e di salute; che sia educato fin da bambino a scelte corrette e consapevoli, che riceva il messaggio che studiare paga, che la cultura è sinonimo di crescita. Ogni individuo merita di essere valorizzato come risorsa per sé e per la comunità, andando al di là della mera e unica logica risarcitoria.
La non autosufficienza, l’anziano fragile, il disagio giovanile, le dipendenze, la donna mamma e lavoratrice, sono alcuni dei bisogni che richiedono risposte e interventi. La risposta si crea con un circolo virtuoso e di fattiva collaborazione tra attori diversi, tra la Pubblica Amministrazione, il privato, il modo sociale e il Terzo Settore, la finanza etica e le fondazioni. Una simile collaborazione ha contribuito, in altri Paesi europei, allo sviluppo sociale, culturale, economico e politico.
Nella realtà toscana è chiaro come questa collaborazione, questo patto, già esista. Ne sono un esempio le sinergie tra pubblico e cooperative, tra Aziende sanitarie e Onlus, le Società della salute. Operando sul territorio si comprendono i bisogni e si sviluppano forme di collaborazione che dal centro non sarebbe possibile realizzare. È necessario implementare questo sistema, innovarlo, renderlo più efficiente, monitorare i finanziamenti, evitare la dispersione di energie, fare squadra e collaborare mettendo da parte i retaggi di una cultura passata“.