Home GrossetoPolitica Grosseto Sabato Susanna Camusso ospite della festa della Cgil. Renzetti: “Cresce la disoccupazione femminile”

Sabato Susanna Camusso ospite della festa della Cgil. Renzetti: “Cresce la disoccupazione femminile”

di Redazione
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Domani, alla Cava di Roselle, è in programma l’appuntamento con Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, che alle 21 salirà sul palco in veste di ospite d’onore della manifestazione “La Cgil di Grosseto in festa”, la kermesse politico-sindacale organizzata dalla Camera del lavoro di Grosseto.

Alla Cava, Susanna Camusso partecipa al dibattito “Essere donna in tempo di crisi”. Con lei, Fulvia Perillo, consigliera provinciale di parità di Grosseto; Vittoria Doretti, medico responsabile del progetto “Codice Rosa”; Reana De Simone, presidente della Commissione pari opportunità Provincia di Grosseto. Le ospiti saranno intervistate dai giornalisti Alessandra Pagliai e Massimiliano Frascino.

Alle 22.30 chiuderà la serata il concerto dei Bandao, con le loro percussioni afro americane, e a seguire Malpelo DJ Set.

E proprio in quest’occasione la Cgil maremmana rende noti alcuni dati relativi alla disoccupazione femminile in provincia di Grosseto.

Dai dati del Centro per l’impiego – spiega Claudio Renzetti, segretario generale della Camera del lavoro di Grosseto – emerge che in provincia di Grosseto siamo passati dai 25.733 disoccupati del 2011 ai 31.199 del 2012, ma scomponendo il dato si scopre che le donne iscritte alle liste di disoccupazione sono il 60% del totale. Erano 5.727 in più degli uomini nel 2011 e 6.269 nel 2012.

Se poi guardiamo i dati relativi agli avviamenti al lavoro, vediamo che, pur riducendosi quasi completamente in termini assoluti il gap fra uomini e donne, rimane invece una differenza netta rispetto alle tipologie di contratto. Le donne, cioè, vengono assunte molto meno degli uomini a tempo indeterminato, con una forte incidenza del part time, e con assunzioni precarie a tempo determinato, specialmente con contratti di lavoro intermittente, interinale o per sostituzioni”.

“Insomma – conclude Renzetti con l’inasprimento tipico delle fasi di crisi, continua ad esserci un problema quantitativo e qualitativo rispetto al lavoro femminile, che oltretutto non riguarda solo le fasce di lavoratici più giovani ma si acuisce nelle fasce d’età più alta”.

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