Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Flavio Agresti, coordinatore di provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà:
“E’ l’ultima volta che interveniamo sull’argomento: preferiamo concentrarci sui problemi della gente che stenta la vita e non ha lavoro.
Purtroppo ci siamo tirati per i capelli dalle dichiarazioni rilasciate in questi giorni dalla ex (?) segretaria Pd di Porto Santo Stefano, da Massimo Sandrelli e da ‘Argentario Lab’, tutte di una genericità assoluta, che esprimono una buona dose di acredine personale; i quali continuano ad attaccare animosamente Sel e Marco Sabatini facendone i capri espiatori della loro sconfitta alle recenti elezioni amministrative, al solo scopo di non fare i conti con gli evidenti errori che hanno commesso.
Tanta insistenza è fuorviante e stucchevole e soprattutto convalida nel migliore dei modi le nostre ragioni, in quanto i nostri petulanti interlocutori attribuiscono a Sabatini una così grande influenza elettorale all’Argentario da rendere davvero incomprensibile, finanche suicida, il rifiuto di prendere anche soltanto in considerazione la sua candidatura a Sindaco!
Se invece di dar vita ad una lista civica ‘senza paletti’ politici, perciò aperta a destra, il Pd e i suoi alleati, avessero accolto la proposta di Sel di mettere in campo una coalizione unitaria di centrosinistra allargata a Gente dell’Argentario ed al Movimento per il Rinnovamento, quasi sicuramente questa alleanza avrebbe vinto, come a Semproniano, visto l’orientamento espresso dal corpo elettorale che ha premiato quasi ovunque in Italia la sinistra unita e i suoi naturali alleati.
Scegliendo di rincorrere i voti di destra, al costo di una scontata rottura con noi, costoro hanno così sprecato un’occasione storica. Devono assumersene tutta la responsabilità! A meno che all’origine di tutto ci fosse il proposito, non espresso, di rendere il centrosinistra locale più incline alle istanze degli ambienti moderati.
La correttezza personale e politica di Marco Sabatini è fuori discussione: essa va misurata unicamente sulla base della coerenza del suo comportamento con gli atti dell’amministrazione provinciale, di cui è Vicepresidente (non per grazia ricevuta, ma perché esponente, pure eletto, del secondo partito della coalizione); non può essere messa in relazione con scelte unilaterali e sbagliate del Pd, come i nostri critici un po’ troppo disinvoltamente fanno, senza recare un grave nocumento alle regole elementari sulle quali si regge un’alleanza di liberi ed eguali, tanto meno se tali scelte volutamente discriminano una parte.
Vari esponenti politici di centrosinistra sono scesi sul promontorio per sostenere una coalizione comunque diversa da quella che esprime la giunta provinciale. Perché si pone il problema del solo Sabatini che, peraltro, non ha partecipato alla campagna elettorale? Se c’è pari dignità, Sel chiede la messa in mora pure di quelli. O di nessuno.
Di incoerenze ce ne sono state ma non da parte nostra. Si confronti la voce ‘Territorio’ del programma di Sandrelli con il contenuto del Ptc della Provincia per verificarlo. Sul fenomeno esecrabile dell’abusivismo edilizio nel primo testo c’è un ammiccamento bello e buono a tutti coloro che hanno violato la legge, prevedendone il recupero, in piena sintonia con il costume e con i disvalori della destra berlusconiana.
Perciò, più di un giudizio, evidentemente censorio, su Sabatini, urge un’autocritica da parte dei responsabili dell’operazione politica tanto caparbiamente messa in atto a Monte Argentario.
