La crisi economica mette in ginocchio interi territori o comparti produttivi, ma picchia più duro nelle aree marginali. Dove scarsa dotazione infrastrutturale, bassa densità abitativa e alta incidenza della popolazione anziana costituiscono elementi critici che mettono in discussione la tenuta occupazionale e del tessuto produttivo.
È a partire da questa consapevolezza che domani, dalle 15.30, Camera del lavoro, Flai-Cgil e Spi-Cgil organizzano un’iniziativa pubblica all’ex cinema di Castell’Azzara dedicata al tema “Una politica per il lavoro”.
Appuntamento al quale sono stati invitati sindaci, Provincia di Grosseto, sindacati, associazioni di categorie, aziende e forze sociali di Castell’Azzara, Arcidosso, Castel del Piano e Santa Fiora per il versante grossetano dell’Amiata, e Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore e Radicofani, per quello senese.
All’incontro pubblico, promosso dalla Cgil in collaborazione con il Comune di Castell’Azzara, saranno presenti il segretario generale della Cgil Toscana, Alessio Gramolati, il segretario della Camera del lavoro di Grosseto Claudio Renzetti, il responsabile della Cgil dell’Amiata, Tiziano Lazzarelli, e il sindaco di Castell’Azzara, Marzio Mambrini.
“Crisi economica e disoccupazione – sottolinea Claudio Renzetti – si contrastano con politiche economiche nazionali, ma anche con scelte calate sui territori. Sull’Amiata c’è un problema serio che sta investendo diverse realtà produttive di medie dimensioni, con rischi concreti che riguardano circa 600 lavoratori. Sin dalla fine dello scorso anno il Comune di Castell’Azzara ha svolto un monitoraggio dei problemi, lanciando l’allarme per una situazione che sta degenerando senza che s’intraveda un disegno complessivo di rilancio dell’economia”.
“Come Cgil – spiega Renzetti – abbiamo deciso di partire da quell’analisi per organizzare un’iniziativa che mettesse insieme tutti gli attori economici e sociali dei due versanti della montagna, perché certi problemi si affrontano su base comprensoriale aldilà dei confini amministrativi, e non guardando al singolo microcosmo. L’iniziativa di Castell’Azzara è un primo atto di un percorso lungo e impegnativo; oggi infatti l’Amiata ha bisogno di un progetto ambizioso sulla falsariga di quello che venne pensato quarant’anni fa, al momento della chiusura delle attività estrattive”.