“L’Autorità Idrica Toscana rispetti l’esito del referendum sull’acqua e non reintroduca nella tariffa la ‘remunerazione del capitale investito in forma mascherata”.
E’ ferma la posizione del Coordinamento regionale di Sinistra Ecologia e Libertà a proposito della decisione che, nei prossimi giorni, l’Ait sarà chiamata a prendere riguardo all’introduzione della voce “oneri finanziari” all’interno della tariffa dell’acqua, reintroducendo, in maniera surrettizia, la remunerazione del capitale investito abrogata dal referendum 2011 ed esclusa, in tempi diversi, da Corte Costituzionale, Consiglio di Stato e Tar.
“In tutti i casi – puntualizza il coordinatore regionale, Giuseppe Brogi – è stato confermato che nella gestione del ciclo delle acque non deve sussistere profitto. Per questo chiediamo ai componenti dell’Ait di sospendere una decisione in contraddizione col responso referendario“.
“In questa direzione – prosegue Brogi – vanno anche i pronunciamenti di alcune Conferenze dei sindaci della Toscana ed una positiva evoluzione che coinvolge il panorama nazionale degli Enti locali: uno per tutti il parere della Provincia e dei sindaci di Reggio Emilia, i quali hanno già respinto la proposta degli oneri finanziari, avanzata impropriamente dall’Autorità nazionale dell’energia e del gas“.
Di qui, la necessità che quanto prima il Parlamento emani una legge-quadro sulla gestione dell’acqua coerente e rispettosa del referendum.
“Sappiamo bene – dichiara ancora Brogi – che la ripubblicizzazione dell’acqua quale bene comune è difficile e complessa e non vi sono certo bacchette magiche, in particolare in quelle parti d’Italia dove la gestione del servizio idrico è stata affidata a società pubblico-private. Un conto, però, è prendere decisioni non rispettose del referendum e che addirittura potrebbero rendere impossibile il processo di ripubblicizzazione, un altro è imboccare una via che gradualmente giunga alla riappropriazione della gestione dell’acqua da parte dei Comuni“.
“In questa direzione – prosegue il coordinatore regionale di Sel – si stanno muovendo in tutta Italia amministrazioni, forze politiche del centrosinistra, movimenti: la Toscana non può andare da un’altra parte, anzi deve consapevolmente farsi battistrada di un processo nuovo, quello voluto da 26 milioni di italiani con il referendum. Anche da qui passa la fiducia dei cittadini nella politica“.