L’onorevole Luca Sani ha depositato un’interrogazione a risposta scritta, sottoscritta da altri colleghi del Partito democratico, che prende le mosse da quel che è successo nei giorni scorsi all’Istituto superiore Rosmini.
“Al ministero – spiega Sani – abbiamo chiesto in primo luogo quali siano i motivi del ritardo nell’erogazione dei contributi per il pagamento degli stipendi a docenti e Ata che sostituiscono temporaneamente i propri colleghi. Se come pare, fosse dipeso dall’adozione di una nuova procedura da parte del Miur, questo sarebbe ancora più inaccettabile. Perché non si possono danneggiare persone che hanno un incarico temporaneo, e quindi precario, per incapacità di gestire una nuova procedura amministrativa”.
“Aldilà di questo, però, – continua l’onorevole – c’è un problema di fondo che va affrontato una volta per tutte in termini politici. Un Paese come il nostro, infatti, non può spendere la metà (1,1%) della media percentuale di Pil investito dai Paesi dell’Unione europea (2,2%), venendo meno oltretutto al dettato dell’articolo 36 della Costituzione, che sancisce che ‘Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’”.
“È chiaro che il prossimo governo – conclude Sani – dovrà invertire la direzione di marcia delle scelte che fino ad oggi hanno solo mortificato la pubblica istruzione, senza peraltro che i risparmi ottenuti portassero benefici di alcun tipo”.
Ecco il testo integrale dell’interrogazione depositata dall’onorevole del Pd e da latri colleghi del suo partito:
“Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Al Ministro del Lavoro
Per sapere – premesso che:
l’articolo 36 della Costituzione sancisce che ‘Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa’;
il 5 aprile 2013 gli organi di informazione hanno pubblicato una denuncia delle associazioni sindacali di categoria secondo la quale al liceo linguistico Antonio Rosmini di Grosseto è stato utilizzato il sorteggio per decidere quali docenti supplenti avrebbero dovuto ricevere lo stipendio;
secondo quanto comunicato in una conferenza stampa a Firenze le organizzazioni sindacali hanno confermato che ‘le scuole ricevono un budget che molto spesso è non sufficiente. Questo fa sì che non tutti i precari possano essere pagati contestualmente, e allora qualche scuola provocatoriamente sta avanzando l’idea di fare un sorteggio. Così è successo al Rosmini: per pagare gli 11 docenti sarebbero serviti 12 mila euro, ma il ministero ne ha erogati solo cinquemila, sufficienti per cinque persone. I docenti sono stati messi in ordine alfabetico è stata estratta una lettera, e abbiamo cominciato a pagare a partire da quella lettera. Tutto alla presenza delle Rsu della scuola, perché fosse chiaro che non c’era nessuna forma di favoritismo’;
gli altri sei docenti, secondo quanto riportato nella conferenza stampa, non sono stati ancora pagati: ‘Siamo in attesa che arrivino i fondi per pagare i residui di febbraio, ma ora scatta il mese di marzo. La ragione del ritardo sta anche nei problemi legati alla sperimentazione di nuove procedure. A metà anno scolastico il ministero ha deciso di cambiare la procedura di erogazione dei fondi per il pagamento dei supplenti temporanei, quelli che sostituiscono il personale scolastico malato, con l’effetto che il sistema si è bloccato. Abbiamo situazioni dove il personale deve riscuotere 3 – 4 mesi in arretrato’;
la Regione Toscana, per voce dell’assessore all’Istruzione Stella Targetti, ha comunicato che anticiperà i soldi per il pagamento dello stipendio degli insegnanti supplenti del liceo linguistico Antonio Rosmini di Grosseto;
secondo quanto emerge dal recente studio pubblicato da Eurostat, che compara la spesa pubblica nel 2011 in Europa, l’Italia è all’ultimo posto nella Ue per la spesa in cultura e scuola. L’Italia ha speso infatti per il settore l’1,1 per cento del Pil contro una media comunitaria del 2,2 per cento;
questo esposto tratteggia indiscutibilmente un fatto gravissimo non soltanto per ciò che riguarda il diritto, sancito dalla Costituzione, del lavoratore alla equa retribuzione, ma anche per la continua carenza di risorse adeguate all’istruzione pubblica, un settore continuamente sottoposto a tagli indiscriminati e che dovrebbe invece rappresentare un elemento fondamentale su cui costruire il futuro di una nazione;
altrettanto grave è, a giudizio dell’interrogante, il silenzio registrato in questi giorni da parte del ministero competente sull’intera vicenda.
Chiede di sapere:
per quali reali motivi il liceo linguistico Antonio Rosmini di Grosseto non ha ricevuto i finanziamenti necessari per poter corrispondere gli stipendi ai docenti secondo quando indicato nella tempistica contrattuale e quando tale risorse economiche saranno trasferite;
da quanto tempo si registrano dilazioni nei pagamenti al liceo linguistico Antonio Rosmini;
se queste dilazioni sono da attribuire anche a “problemi legati alla sperimentazione di nuove procedure da parte del ministero competente”, come riportato in premessa dalle associazioni sindacali;
se i ministri interroganti sono a conoscenza di fatti analoghi che riguardano altri istituti pubblici nazionali scolastici e nello specifico personale docente o tecnico amministrativo;
quali provvedimenti urgenti intende quindi intraprendere per evitare che tali episodi possano ripetersi e si possa ottenere una puntuale erogazione degli stipendi dei supplenti temporanei assunti dagli istituti pubblici scolastici”.