Monica Pagni, segretaria della Funzione Pubblica della Cgil, interviene sulla situazione della San Lorenzo Servizi:
“Più di una volta abbiamo chiesto al sindaco Bonifazi un incontro per discutere del futuro dei dipendenti delle società partecipate dal Comune di Grosseto, sentendoci rispondere che questo sarebbe stato inutile in assenza di un orientamento preciso dell’Amministrazione“.
“Nella sacrosanta riduzione dei costi di gestione, non tutte le voci di spesa possono essere messe sullo stesso piano. – spiega Monica Pagni – I dipendenti della San Lorenzo Servizi, che svolgono un tipo di lavoro particolare e delicato, infatti, hanno già subito una decurtazione dello stipendio in conseguenza della spending review, a fronte di una spesa decisamente poco giustificabile per i tre attuali dirigenti in pianta organica. A questo proposito, basta fare il confronto con quel che avviene al Coseca, dove, con più di 300 dipendenti, non esistono dirigenti ma solo quadri.
I lavoratori delle tre società partecipate destinate a essere accorpate, inoltre, sono stati assunti a chiamata diretta, non per un capriccio, ma per una procedura prevista dalla legge e quando questa è stata modificata le assunzioni sono avvenute con le nuove modalità”.
“Concludendo, – continua la segretaria della Funzione Pubblica – come Cgil vorremmo fosse a tutti chiaro che il problema dei conti economici della San Lorenzo Sevizi non derivano dagli stipendi dei 18 operai addetti ai servizi cimiteriali, a fronte delle retribuzioni dei tre dirigenti. E che ci pare sinceramente poco comprensibile che solo oggi la politica si ponga il problema della ridondante struttura dirigenziale di quell’azienda“.