Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Luca Giorgi, candidato alla Camera dei Deputati per la Lega Nord:
“Vivo in una terra, che dal punto di vista naturalistico è bellissima, ma che purtroppo dal punto di vista occupazionale è molto debole. Una situazione lavorativa debole già da prima, che l’arrivo della crisi economica ha enormemente peggiorato.
Un problema che colpisce centinaia di giovani come me, maremmani under 20 e 30, spesso costretti a dover abbandonare i propri borghi, i propri amici e soprattutto i propri affetti famigliari per trovare uno sbocco lavorativo altrove, che quasi sempre va fuori dai confini maremmani.
Proprio perché sono un ragazzo under 30, e proprio perché vivo in un paese della Maremma, Manciano, che ha visto e subito gradualmente negli anni un impoverimento economico-lavorativo, che sembra non abbia arresto, ho accettato con impegno la candidatura alla Camera dei Deputati per il mio movimento, la Lega Nord, prefissandomi come obbiettivo l’impegno in primis personale e politico di trovare soluzioni ed importare nuove idee di sviluppo in questo splendido territorio, governato scelleratamente per anni da una sinistra vecchia, antiquata e miope, che ha completamente eluso il problema dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro; adottando una politica chiusa a forme serie di sviluppo che andassero oltre il solo turismo con il loro motto del ‘Tutto No’, slogan che ad oggi fa pagare lo scotto al mondo giovanile locale, costretto nella grande maggioranza a emigrare da quei nostri piccoli meravigliosi borghi, sempre più poveri di lavoro, e sempre più spopolati, avviando cosi una graduale e inarrestabile morte dei piccoli paesi.
Sara forse giunto il momento di pensare che anche la Maremma, come altre terre, può andare oltre il suo blocco naturalistico-ambientale, che di certo ci posiziona primi nelle classifiche ecologiche della qualità della vita, ma che ci vede fortemente penalizzati riguardo l’offerta di lavoro e di sviluppo infrastrutturale?
La Maremma ha delle potenzialità ambientali, territoriali e sociali per poter diventare economicamente una seconda pianura padana, dove il protagonista sarebbe il piccolo-medio artigiano, l’agricoltore, l’imprenditore turistico e il settore primario, tutti ingredienti che in maremma non mancano, e che darebbero un mare di opportunità ai nostri giovani di studiare e restare a casa loro, consci di uno sbocco lavorativo.
Per arrivare a questo però, dobbiamo solo iniziare a pensare che cambiare si può, e il cambiamento deve iniziare proprio da quei giovani come lo sono io, che qui vivono e vogliono continuare a viverci”.