Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente un comunicato di Vincenzo Picardi, coordinatore di Rivoluzione Civile in Toscana:
“Siamo cittadine e cittadini, lavoratori dipendenti e autonomi, precari e disoccupati, piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, studenti e pensionati che in questi anni hanno contrastato la crisi e le politiche di tagli e di attacco ai diritti portate avanti, in sostanziale continuità, dai governi Berlusconi e Monti. Pensiamo che quella in corso sia una crisi sistemica che investe il modello di sviluppo nelle sue dimensioni economiche, sociali e ambientali, e che per essere superata richiede una politica alternativa a quella del rigore. Negli ultimi vent’anni la privatizzazione dei settori industriali strategici, delle banche e dei servizi, unita alla precarizzazione del lavoro, alla riduzione dei salari, all’aggressione al territorio e ai beni comuni, hanno aumentato le disuguaglianze e peggiorato la qualità della vita e della democrazia nei luoghi di lavoro, sacrificando il rilancio dell’economia reale e la dignità del lavoro, alla difesa della rendita e dei privilegi.
Le scelte degli ultimi governi hanno approfondito le disuguaglianze. I tagli alla sanità, alla scuola, all’università, alla cultura, così come le contro-riforme delle pensioni e del mercato del lavoro, e la tassazione non progressiva dell’abitazione principale e dei consumi, hanno colpito la parte più debole della società, aumentando la disoccupazione e riducendo i consumi. Lo stesso debito pubblico, al cui abbattimento doveva mirare il rigore, è cresciuto anche perché non si è combattuta la speculazione finanziaria e l’evasione fiscale, non si sono cancellate le ‘grandi opere’ inutili e dannose come la Tav, si è aumentata la spesa militare a partire dall’acquisto degli F-35, non si sono ridotti i privilegi delle caste e della Chiesa, non si è fatta una lotta sistematica alla corruzione, alle economie criminali, all’evasione fiscale. Contemporaneamente, sono stati fatti passi indietro in materia di indipendenza dell’informazione, di laicità dello Stato e di riconoscimento di pari diritti civili a tutte e tutti, senza distinzioni di genere.
La crisi economica che stiamo vivendo, oltre a minare il tessuto sociale, provoca anche una minore attenzione verso le politiche ambientali che invece trovano largo spazio nella nostra agenda. Più occupazione con la green economy, superamento del Pil con nuovi indicatori di benessere come l’impronta ecologica e sostenibilità socio-ambientale.
Per ridare dignità e futuro al nostro popolo, dunque, è necessaria Rivoluzione Civile, lista alla quale abbiamo scelto di aderire e che invitiamo a sostenere alle prossime elezioni politiche, esercitando liberamente il nostro diritto di scelta consapevoli del fatto che, oggi più che mai, l’utilità del voto la si misuri sostenendo la coerenza e i contenuti programmatici della Rivoluzione Civile, più che subire il ricatto del sistema maggioritario. Siamo convinti che il nostro candidato premier, Antonio Ingroia, sia la figura migliore per rappresentare questa profonda istanza di cambiamento: un cittadino, ancor prima che un magistrato, dalla schiena ritta, che ha fatto della sua vita un impegno in difesa della Costituzione e dello Stato.
Siamo davanti a una scelta di fondo. Vogliamo aprire una fase politica nuova in cui mettere in discussione il patto fiscale europeo e, con le risorse recuperate dalla tassazione delle grandi ricchezze, dai patrimoni illeciti, dall’evasione, dalla corruzione, dai tagli alle spese militari, alle grandi opere e ai privilegi, valorizzare idee innovative per creare buona occupazione, riconvertire in senso ambientale l’economia, ridurre la disuguaglianza dei redditi, sostenere il sistema pubblico della sanità, della formazione, della ricerca, della cultura, dei trasporti. Non è più accettabile il modello di società di Berlusconi prima, di Monti dopo e di chi vuole proseguire sulla stessa strada, che ci porta fuori dalla Costituzione, rendendo l’uguaglianza, la pari dignità sociale dei cittadini, la tutela del paesaggio e dell’ambiente, il ripudio della guerra, richiami puramente retorici. Noi vogliamo realizzare e rilanciare la Costituzione, rimettendo il lavoro, i diritti sociali e civili, la costruzione della pace e la democrazia, alla base della Repubblica Italiana. Per portare in Parlamento dei ‘partigiani della Costituzione’ noi voteremo e invitiamo a votare Rivoluzione Civile”.