Nella seduta di ieri sera, il Consiglio dei ministri ha approvato la dichiarazione dello stato di emergenza in alcune province della Toscana, a seguito dell’alluvione che ha colpito il territorio delle province di Massa-Carrara, Arezzo, Grosseto, Lucca, Pisa, Pistoia e Siena nello scorso mese di novembre.
“Il 12 novembre la Commissione europea – recita la nota del Consiglio dei ministri – con un accordo firmato dal Commissario Ue responsabile della Politica regionale Johannes Hahn e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà, aveva accolto la richiesta dello Stato italiano di stanziare 18 milioni di euro sul Fondo di Solidarietà dell’Ue per finanziare gli interventi di emergenza in seguito alle alluvioni che hanno colpito la Liguria e la Toscana il 25 e il 26 ottobre 2011”.
“Con la dichiarazione dello stato di emergenza – spiega l’onorevole Luca Sani – il Governo ha deliberato lo stanziamento di 14 milioni di euro a carico del Fondo per la protezione civile, che verrà appositamente integrato con le risorse derivanti dalla quota destinata allo Stato dall’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. I nuovi fondi serviranno a finanziare il ripristino delle infrastrutture e delle attrezzature elettriche, idriche e fognarie, la messa in sicurezza del patrimonio culturale e degli edifici pericolanti, il ripristino delle strade e la ripulitura delle zone danneggiate”.
“Queste risorse – sottolinea il parlamentare maremmano, che ha sollecitato il provvedimento – si aggiungono ai 250 milioni di euro destinati alle zone colpite da eventi calamitosi in tutta Italia (150 dei quali per la Toscana), che siamo riusciti a far inserire nella Legge di stabilità e che, salvo sorprese, dovrebbero essere confermati. Rimane tuttavia da dare una risposta strutturata sia al problema degli indennizzi a cittadini e imprese che hanno subito danni alle loro proprietà e impianti produttivi, e a quello della deroga al Patto di stabilità interno degli Enti locali per le spese inerenti la ricostruzione”.
“A queste due questioni – conclude Sani – si sta lavorando in Senato, anche se la scelta del Pdl di sfiduciare il Governo sta mettendo in discussione la possibilità di dare risposte tempestive a questo e a molti altri problemi, che sarebbero potuti essere affrontati con più tranquillità nel caso della scadenza naturale della legislatura”.