L’onorevole Luca Sani commenta l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge di riforma delle Province:
“Non essendo un problema di coscienza, come prevede il nostro regolamento, sulla conversione del decreto legge di riordino delle Province mi atterrò a quello che decideremo come gruppo parlamentare”.
“Tuttavia sono molto preoccupato per i potenziali effetti di questa pasticciata riforma promossa dai cosiddetti professori, – continua Sani – e non condivido affatto la scelta demagogica e ideologica di azzerare le giunte provinciali dal 1° gennaio 2013. Fatta solo per lisciare il pelo all’antipolitica e dare in pasto all’opinione pubblica un presunto colpevole, senza tenere minimamente conto delle enormi difficoltà che comporterà la fase di transizione ai nuovi Enti.
In attesa della pronuncia della Corte costituzionale, penso che questa vicenda, come molte altre, se qualcuno ancora avesse bisogno di conferme, dimostri chiaramente che prima si chiude l’esperienza di governo dei tecnici per restituire ruolo a un governo politico eletto dai cittadini, meglio è per tutti quanti”.
“Fra l’altro, – conclude l’onorevole – voglio sperare che l’attuale governo sarà altrettanto intransigente nella successiva discussione sulla riorganizzazione della presenza dello Stato sui territori, che è articolata sulla base delle attuali Province. Sarebbe infatti inaccettabile che il necessario processo di riforma dello Stato, si limitasse alla sola modifica dell’assetto delle Province”.