Fabrizio Rossi, consigliere del Pdl al Comune di Grosseto, commenta il secondo rinvio della riunione sulla crisi della Mabro, che si sarebbe dovuto tenere martedì 29 novembre e a cui avrebbero dovuto partecipare l’assessore regionale Simoncini, le istituzioni, l’azienda e le organizzazioni sindacali.
L’incontro è sato rimandato a martedì 6 novembre.
“Non è bastata la recente sentenza del giudice del lavoro, per riportare l’attenzione delle istituzioni regionali sulla situazione difficile che sta vivendo la Mabro. Già due incontri con l’assessore regionale Simoncini sono stati rimandati e sembra che martedì della prossima settimana possa finalmente avere luogo, nella speranza che non ci siano ulteriori rinvii!”.
“I 240 dipendenti in cassa integrazione attendono delle risposte molto chiare dopo i proclami dei mesi scorsi – prosegue Rossi -. Intanto i pagamenti degli arretrati per coloro che hanno lavorato. 130 euro negli ultimi tre mesi non bastano ad una famiglia neppure per pagare le utenze domestiche. Inoltre di poter arrivare quanto prima ad una “piena occupazione” delle vestaglie azzurre, altrimenti non si comprende quale possa essere la prospettiva di una azienda, con delle potenzialità e delle eccellenze unanimemente riconosciute.
La proprietà deve ancora chiarire il progetto industriale dell’azienda, legata alle società fiduciarie che detengono Abbigliamento Grosseto Srl.
La Regione Toscana, con in testa l’assessore Simoncini, non ha ancora dato le “opportune assicurazioni” che lo stesso amministratore delegato di Fashion Technology Investment, ha in più occasioni sottolineato”.
“Le nostre istituzioni locali dopo un primo attivismo non facciano adesso mancare il loro sostegno – conclude il consigliere – e si facciano portatrici delle istanze dei lavoratori, affinché l’azienda possa riprendere a camminare sulle sue gambe quanto prima. Se l’incontro in Regione dovesse ancora non dare queste risposte, dovrà essere investito tutto il consiglio comunale sulla situazione della Mabro.
Quindi la politica torni in campo, al di là e al di fuori delle rispettive appartenenze politiche, perché il futuro della Mabro riguarda il futuro anche di tutta la città”.