Fabrizio Rossi, consigliere del Pdl al Comune di Grosseto, commenta la sentenza del giudice del lavoro che ha condannato la Mabro per condotta antisindacale per aver pagato in ritardo i dipendenti che avevano scelto di scioperare:
“La recente sentenza del giudice del lavoro, dott. ssa Casoli, ha ulteriormente rilevato quanto di preoccupante e poco chiaro stia avvenendo nella storica azienda maremmana. La condanna per condotta antisindacale, oltre ad essere più che giustificata è, senza dubbio, sintomatica nell’ambito di un’azienda che non riesce a reggersi sulle sue gambe”.
“La nebulosa situazione che vede Abbigliamento Grosseto Srl nelle mani di società fiduciarie – continua Rossi –, non può lasciare nessuno tranquilli anche perché i recenti avvenimenti hanno confermato quanto sia difficile vedere una progettualità imprenditoriale, dietro le condanne del giudice del lavoro inerenti soltanto l’acconto del mese di luglio 2012. In attesa del successivo acconto di 130,00 euro, in arrivo in questi giorni inerente al mese di agosto 2012, non si comprende come possano ancora resistere i lavoratori ai quali va tutta la mia solidarietà. Stiamo parlando di acconti irrisori che, aggiornati alla vita di tutti i giorni, in una famiglia con figli, non riescono neppure ad essere sufficienti a pagare le ordinarie utenze”.
“Dopo l’incontro in Regione nel luglio scorso – prosegue il consigliere – , il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, aveva dato delle rassicurazioni molto precise sul futuro, oltre a promettere una sua prossima visita in azienda per dialogare con tutti i lavoratori. Come accade però tante volte, le promesse cadono nel dimenticatoio e il primo cittadino toscano non si è presentato.
Essendo l’intera azienda in una situazione davvero difficile e in attesa di risposte anche dalla politica e dagli amministratori che si erano impegnati per tranquillizzare tutti i dipendenti, non abbiamo dubbi nell’affermare che in questo momento i livelli di guardia sono stati ampiamente superati e le vestaglie azzurre sono le sole uniche vittime della vicenda”.
“Quindi la politica torni in campo per fare chiarezza – conclude Fabrizio Rossi -, perché se la dignità del lavoro viene sistematicamente calpestata, è dovere di tutti non rimanere indifferenti di fronte ai continui tentennamenti dell’attuale proprietà”.