L’on Luca Sani, coordinatore delle segreteria del Pd della Toscana, replica in una nota al coordinatore della campagna di Renzi per le primarie interne al Pd, Roberto Reggi, che oggi su L’Unità dichiara che “schedare chi vota è da regime comunista”.
“Mi pare proprio che Reggi – dichiara Sani – abbia deciso di alzare i toni oltre il lecito. Il suo linguaggio tradisce un continuo riferimento al repertorio berlusconiano evocando in modo strumentale i “comunisti!”. Se questi sono i toni e l’approccio, c’è il rischio concreto che alla fine di questa vicenda del PD rimanga davvero poco. Ma aldilà di questo c’è la questione di merito: registrare i partecipanti che si recheranno a votare alle primarie è prima di tutto una prassi democratica di buon senso, dal momento che si vota per scegliere il candidato del campo del Centrosinistra e, en passant, si scongiura il rischio che qualcuno voti più di una volta. Pensavo che a Renzi e Reggi lo avessero spiegato quando sono andati in missione alla convention dei delegati democratici che hanno candidato Barack Obama. Ma forse c’è stato un misunderstanding dovuto alla lingua.”
“Quanto, invece, alla polemica di Reggi sui segretari e dirigenti di partito che sostengono Bersani alle primarie – prosegue l’onorevole -, vorrei ricordargli che questi sono stati eletti dai congressi sulla base di piattaforme politiche e non arruolati tramite pubblico concorso. È legittimo perciò che si schierino e che lavorino anche in funzione del loro ruolo, considerato che in ballo c’è anche il futuro del Pd. Non si capisce, infatti, perché i segretari non potrebbero schierarsi, mentre può farlo – a mio avviso legittimamente – il sindaco di Reggio Emilia e presidente di Anci, in quanto tale rappresentante di tutti i sindaci”
“Quello che trovo preoccupante è l’allergia alle regole – conclude Sani -, che vengono piegate alle convenienze di parte con pretesti francamente insostenibili. L’atteggiamento di Reggi assomiglia molto a quello di quei bambini viziati che se non gli fai fare goal portano via il pallone. Sinceramente sarebbe lecito aspettarsi qualcosa di meglio”.