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Il Consiglio provinciale ha affrontato il tema del riordino delle Province

di Roberto Lottini
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“E’ una riforma violenta che tocca una colonna portante del Paese e della nostra democrazia”.

Così si è espresso Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto, nel corso di un Consiglio provinciale molto partecipato, in cui si è discusso del riordino delle Province.

Sindaci, rappresentanti delle organizzazioni sindacali, esponenti della comunità locale, politici, hanno dato il loro contributo ad una discussione lunga ed articolata, che ha preso il via dalla lettura di due distinti documenti, presentati rispettivamente dai Gruppi di maggioranza e di minoranza.

In entrambe le posizioni è stata espressa una decisa critica alla riforma delle Province così come è impostata. Maggioranza e minoranza, seppur con dei distinguo, ritengono fondamentale procedere ad una riorganizzazione, che tuttavia non può essere imposta dall’alto, ma deve tener conto delle peculiarità tipiche di ogni territorio, come punto di partenza verso un più ampio disegno di riorganizzazione dello Stato.

Il presidente Marras, considerando gli elementi comuni, ha suggerito di dare mandato alla prima Commissione “Affari Istituzionali, Controllo e Garanzia”, per arrivare alla stesura di un unico documento, condiviso, che tenga conto dei contributi alla discussione che sono arrivati da parte dei sindaci e degli altri rappresentanti del territorio. Il Consiglio ha votato all’unanimità questa proposta.  Nei prossimi giorni, quindi, si riunirà la prima Commissione per elaborare il nuovo testo che andrà in Consiglio entro la fine di settembre.

“Forte di questo documento –spiega Leonardo Marrasparteciperò al Consiglio delle Autonomie locali della Regione Toscana esprimendo una posizione, che non rappresenta il mio personale punto di vista, ma la volontà del complesso delle articolazioni della nostra comunità”.

“Ci sono decisionicontinua Marrasche chi ha la responsabilità di governo deve prendere in solitudine, ad altre, invece, si deve arrivare attraverso il confronto e il dialogo. La riforma delle Province deve essere condivisa e condotta in maniera serena, ascoltando i territori, le comunità e, soprattutto, i Comuni ai quali la nostra Costituzione riconosce in questa materia l’iniziativa per il riordino. Le istituzioni sono e devono essere la casa di tutti. Fino ad oggi, il dibattito si è limitato ad uno sterile scontro tra campanili, su confini e capoluoghi. Ma se vogliamo davvero arrivare ad una riforma seria di questo Ente, una riforma fatta per servire al meglio i cittadini, è necessario portare il confronto sui contenuti veri. Ad esempio, su quali dovranno essere le future competenze, su come verranno riorganizzati i servizi e sulla riorganizzazione del personale.”

“Quella che vogliamo aprire oggi è una fase costituente – conclude il Presidente della Provincia –  : vogliamo avviare una grande stagione per la costruzione del nuovo Ente, prendendo a riferimento la storia, che è l’unico strumento per sedimentare una comunità. Non siamo dei conservatori, una Riforma è necessaria, ma in questo cammino noi vogliamo essere a pieno titolo gli scrittori di quella che sarà la storia della Provincia del futuro, dando per scontato che le Province siano solo l’inizio di una profonda riforma che deve interessare lo Stato italiano.”

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