Grosseto. È stato un successo pieno quello dello sciopero nel comparto del trasporto pubblico locale (Tpl) indetto per la giornata di oggi da tutte le organizzazioni sindacali. A Roma, alla manifestazione per il rinnovo del contratto di fronte al Ministero dei trasporti a Porta Pia, per la Federazione italiana lavoratori di trasporti della Cgil, c’era anche il responsabile nella segreteria provinciale del trasporto pubblico locale Alberto Allegrini (nella foto è quello con il pullover blu), autista di Autolinee Toscane.
«Lo sciopero per ottenere il rinnovo del contratto è andato molto bene e i lavoratori hanno risposto con un’adesione altissima dal 90 al 98% a seconda delle zone – spiega Allegrini -: nell’area grossetana hanno preso parte allo sciopero il 90% dei dipendenti di Autolinee Toscane. Considerato che a Grosseto ci sono 280 dipendenti dell’azienda, dei quali 208 autisti, come sindacato ci consideriamo davvero soddisfatti, perché questa adesione elevata dimostra che abbiamo sollevato problemi condivisi profondamente dai lavoratori. Sempre più preoccupati delle condizioni di lavoro e dello stato di deperimento del trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano».
Allegrini, poi, spiega quali sono nel dettaglio le cause di questo sciopero nazionale, caratterizzato dal fatto che non erano previste le fasce orarie tradizionali che garantiscono lo svolgimento delle corse negli orari 4.15 – 8.15 e 12.30 – 14.30. Anche se alcune corse sono state effettuate, perché la legge 146 prevede che nel complesso siano garantite il 30% delle corse.
«Questa mobilitazione nasce sia per la rivendicazione salariale tesa al recupero del potere d’acquisto gravemente compromesso dall’inflazione, con una richiesta del sindacato di un aumento della retribuzione di 210 euro lordi al mese (175 netti) – aggiunge il sindacalista -, sia per mettere al centro del contratto la conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, perché le turnazioni sono sempre più fitte e impegnative. Ma anche per sollecitare soluzioni innovative al problema della sicurezza per gli autisti, che si trovano da soli a fronteggiare il dilagare delle aggressioni fisiche e verbali. E più in generale per richiamare il Governo all’impegno a sostenere il trasporto pubblico locale, che negli ultimi due anni è stato definanziato per due miliardi di euro con un doppio impatto sui cittadini comuni: l’aumento del costo dei biglietti e la riduzione progressiva del servizio di trasporto pubblico locale, effettuato con mezzi sempre più obsoleti. Il nostro sciopero guarda anche alle persone che vivono sui territori, ogni giorno più sacrificate rispetto alla mobilità e alle garanzie che può dare un servizio pubblico di trasporto locale, urbano ed extraurbano, accessibile a tutti ed economicamente sostenibile. Il rischio concreto che corrono tutti quanti, infatti, e di dover tornare al trasporto privato individuale, con un peggioramento della qualità della vita e un aumento dei costi da sostenere».
L’incontro tenutasi al Ministero con la delegazione di Cgil e Uil, presenti Landini e Bombardieri, ha partorito un impegno da parte del Ministero di convocazione delle organizzazioni sindacali e delle parti datoriali per il 12 novembre alle ore 18 al Ministero e parallelamente l’inizio di un lavoro congiunto che coinvolge anche le Regioni, i Comuni le aziende e i Ministeri dell’economia e finanze del lavoro per trovare una soluzione alla vertenza di natura contrattuale sia strutturale al problema del trasporto pubblico locale.