Grosseto. “Sul contratto decentrato del Comune di Grosseto la Cisl parla della 14^ in modo improprio e fuorviante. La 14^ non esiste negli enti locali”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria della Uil Fpl di Grosseto.
“Esiste invece il premio incentivante, tutt’altra cosa rispetto alla 14^ – continua la nota -. Queste risorse sono definite nella contrattazione decentrata con un sistema meritocratico che non dà garanzie e certezze nella continuità e nella stabilità dei fondi. Questo significa che oggi ci sono e domani, magari per qualche provvedimento normativo, possono non esserci più. Inoltre con le progressioni economiche si stabilizza il fondo e si costruisce un montante utile anche ai fini pensionistici, cos che non può avvenire con il premio incentivante”.
“Il contratto che Cgil e Uil hanno sottoscritto invece prevede soldi veri che resteranno in busta paga alla stragrande maggioranza dei lavoratori, oltre il 90%, che vedranno crescere la propria retribuzione annualmente e anche ai fini pensionistici – prosegue il sindacato -. Rimaniamo allibiti dalle dichiarazioni della Cisl, poiché alla fine del programma delle progressioni i lavoratori non perderanno nulla ed anzi negli anni consolideranno i benefici economici. Queste risorse non saranno più oggetto di tagli, saranno pensionabili e quindi resteranno a vita nelle tasche dei lavoratori. Questa è la realtà che la Cisl non vede e si arrampica sugli specchi per giustificare una posizione che va a a danno dei dipendenti, la cui rappresentanza è ampiamente minoritaria rispetto all’84% dei dipendenti di Cgil e Uil”.
“Ma mentre in Comune si parla di un danno derivante da un’inesistente e fantomatica quattordicesima, a livello nazionale la Cisl china subito il capo alla proposta del Governo che vuole liquidare con un irrisorio aumento la stagione contrattuale. Insomma, a Grosseto la Cisl scende in piazza con i lavoratori, ma a livello nazionale fa gli interessi del Governo – termina la nota – e si accontenta dei pochi spicci previsti in finanziaria sui contratti con una perdita del potere di acquisto di circa il 10% con danni per l’intera economia”.