Grosseto. Saranno i decreti attuativi a fare luce su molti aspetti ancora in ombra riguardo alla normativa che ha introdotto la “Patente a crediti” per chi opera nei cantieri, che entrerà in vigore dal 1° ottobre prossimo, ma molti elementi di confronto sono stati trattati ieri nel seminario gratuito organizzato da Cna Grosseto. Circa cento persone, tra titolari di impresa, lavoratori autonomi e liberi professionisti, hanno colto l’occasione per approfondire un tema che interessa molti soggetti che, a vario titolo, operano nei cantieri.
“Il provvedimento che è stato approvato lo scorso aprile – ha spiegato Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – prevede un nuovo sistema di qualificazione delle imprese, per quanto riguarda la sicurezza sui luoghi di lavoro. Rispetto ai criteri finora in essere, infatti, entra in vigore la patente a crediti, ovvero un documento digitale rilasciato dall’ispettorato del lavoro, che attesta il possesso dei requisiti previsti dalla normativa. Una questione non di poco conto, soprattutto perché la norma si estende a tutte le imprese, anche ai lavoratori autonomi che operano all’interno di un cantiere, e perché introduce una soglia di esclusione che fa ricadere gli esiti di questo provvedimento soprattutto sulle piccole e piccolissime imprese, oltre che sui lavoratori autonomi”.
Sono escluse dalle novità normative, infatti, i soggetti in possesso della Soa, ovvero la certificazione che attesta l’affidabilità di un’impresa nell’eseguire determinati lavori per un importo pari o superiore a un milione di euro. “Tra le criticità ravvisate nella nuova norma – ha aggiunto Ilaria Chechi, coordinatrice di Cna Costruzioni Impianti e Produzione Grosseto – c’è anche l’aumento di burocrazia che andrà a gravare sulle piccole e piccolissime imprese e sugli autonomi, esentando invece quelle più strutturate, in maniera punitiva senza invece fare vera prevenzione o incrementare la cultura della sicurezza sul lavoro”.
L’incontro organizzato dall’associazione grossetana della media e piccola impresa ha visto la partecipazione anche di rappresentanti degli organi di controllo e degli ordini professionali (Armando D’Amico e Marco Conte, ispettori del lavoro all’Ispettorato territoriale del lavoro di Grosseto, Domenico Viggiano, direttore dell’Area dipartimentale della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro dell’Azienda Usl Toscana sud est, Cecilia Gentili, dell’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Grosseto, Alessandro Ferrari, dell’Ordine degli ingegneri della provincia di Grosseto), perché in molti casi anche queste figure, spesso in qualità di organi di controllo o responsabili dei cantieri, saranno interessate dai nuovi obblighi.
“Ci siamo sempre dichiarati contrari all’introduzione della patente a crediti – ha detto Riccardo Masini, coordinatore nazionale di Cna Costruzioni – perché siamo convinti che non sia lo strumento adatto per risolvere il tema degli infortuni e delle morti sul lavoro, in questo caso all’interno dei cantieri. L’introduzione della patente è avvenuta dopo la tragedia di Firenze e, come succede di solito in questi casi, quando si prendono decisioni con questa velocità rispetto a temi così complessi e tragici, noi abbiamo avuto sempre delle perplessità, confermate anche dal testo del decreto, sul quale siamo intervenuti grazie al confronto avuto con il Ministero del Lavoro”.
La patente a crediti è un documento telematico, rilasciato dall’Ispettorato nazionale del lavoro, che si baserà sulle autodichiarazioni rilasciate dagli interessati. Sarà quindi fondamentale al momento della richiesta per l’ottenimento che la documentazione sia analizzata nel dettaglio, per evitare false dichiarazioni.
Cna, a livello nazionale, sta portando avanti una serie di proposte, tra cui un meccanismo premiante per l’anzianità delle imprese, “anche se un punto fondamentale – ha sottolineato Giuseppe Comanzo, presidente del mestiere Edilizia di Cna Toscana – sarà anche comprendere come a come si potranno recuperare i punti persi”.
“Per questo – ha aggiunto Masini – ci immaginiamo una statica in fase di rilascio e dinamica nel corso della vita lavorativa dell’impresa, che possa prevedere quindi un aumento di punti dati per premiare le buone pratiche, soprattutto per le imprese più piccole”.