Home Economia Accoglienza turistica, tradizione e viticoltura: firmato il protocollo per lo sviluppo dell’enoturismo

Accoglienza turistica, tradizione e viticoltura: firmato il protocollo per lo sviluppo dell’enoturismo

Il progetto pilota, voluto da Confesercenti Toscana, parte da Grosseto, terra di grande tradizione enologica

di Redazione
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Grosseto. Parte da Grosseto il protocollo d’intesa tra Assoturismo Confesercenti Toscana, Movimento turismo del vino e Consorzio tutela vini della Maremma Toscana per lo sviluppo dell’enoturismo che coniuga accoglienza turistica, tradizione e viticultura.

Il progetto pilota, voluto da Confesercenti Toscana, parte da Grosseto, terra di grande tradizione enologica.

«Abbiamo constatato che è spesso difficile mettere insieme operatori economici e produttori – rileva Maila Bettaccini, responsabile dell’area turismo di Confesercenti Toscana -. Vogliamo creare pacchetti turistici sviluppando un prodotto che magari già c’è, ma che deve essere ulteriormente affinato».

Spesso quello che manca è un coordinamento che renda il prodotto omogeneo. «Abbiamo deciso di partire dal territorio di Grosseto. Poi vedremo se gli altri territori prenderanno spunto per fare qualcosa di simile», conclude Bettaccini.

Fabrizio Lotti, presidente regionale di Assoturismo Confesercenti, conferma: «L’idea era quella di proporre pacchetti che andassero verso le richieste dei turisti. Dopo un periodo in cui turista ha cercato solo città d’arte ora vuole conoscere le nostre tradizioni enogastronomiche: per questo abbiamo pensato a creare pacchetti turistici in tal senso».

«La ricettività può dare un valore aggiunto ad un’azienda – afferma Edoardo Donato, vicepresidente del Consorzio tutela vini Maremma Toscana –, spesso però non tutte le aziende riescono a garantire una proposta costante. Inoltre tutto è lasciato all’azione individuale di ciascuna azienda. Con questo protocollo ci auguriamo che si riesca a mettere in rete le realtà del territorio con proposte il più possibile omogenee».

Il Consorzio è una delle denominazioni più ampie della Maremma, con oltre 400 soci, 112 dei quali si occupano dell’intera filiera, dalla vigna all’imbottigliamento, con 7 milioni di bottiglie vendute con 37 tipologie di vini, anche se le più significative sono quelle autoctone: vermentino, ciliegiolo e sangiovese, su un terreno di 2.500 ettari.

«Questa è una delle nuove frontiere del turismo – afferma Fabrizio D’Ascenzi, consigliere del Movimento turismo del vino –. Il turismo del vino nasce dalla volontà di coniugare produzione del vino e l’esperienza di un turismo in cantina, per questo è stato un piacere prendere parte all’iniziativa di Confesercenti, perché può sviluppare un prodotto e una sinergia che produrrà un risultato migliore a livello di efficacia per il consumatore finale. Questo tipo di turismo è esploso a livello di attrattività. In Maremma si arriva non solo per mare, borghi, terme… Quello dell’enoturismo sta diventando parte importante del richiamo che può avere un territorio. Partire con un progetto pilota dalla provincia di Grosseto mi fa inorgoglire e sono sicuro che darà la spinta anche ad altre province».

«Ci sono stati già dei premi di eccellenza in tal senso per due aziende nel comune di Manciano – prosegue D’Ascenzi -. Avere delle eccellenze è importante, ma avere una qualità media alta lo è anche di più. far crescere l’ambiente. Questa sinergia può spingere tutti a far meglio. Stimolarci a vicenda può portare tutti a migliorare».

Il vicesindaco di Grosseto, Bruno Ceccherini, che ha partecipato in rappresentanza dell’ambito turistico Maremma Sud di cui Grosseto è capofila, afferma: «Rispetto all’estate abbiamo visto un calo di presenze turistiche. Troppo spesso il nostro territorio è conosciuto solo per le bellezze naturali e per il mare. Ma ci sono anche l’entroterra e le eccellenze enogastronomiche. Sappiamo quante doc abbiamo in Maremma».

Ceccherini ha particolarmente apprezzato che si sia partiti da Grosseto con questa iniziativa «che può aiutare anche la destagionalizzare e questo è perfettamente in linea con le iniziative del nostro Comune. È la strada giusta per far conoscere questo prodotto straordinario da sposare con le bellezze naturalistiche».

«Questo è un territorio straordinario vocato a parlare una lingua corale – afferma Alessandro Ricciuti, assessore del Comune di Follonica, capofila dell’ambito turistico Maremma nord –. Su l’enogastronomia abbiamo fatto un investimento particolare, anche perché sappiamo che il turismo del vino sta avendo risultati impressionanti». Poi Ricciuti parla della stagione estiva: «Anche a livello regionale c’è un problema di flessione delle presenze, tranne che per alcune realtà. Vi invito a vedere i dati di Montalcino dove sono riusciti a valorizzare una terra attraverso il vino che è diventato cultura del territorio».

Ricciuti ha poi concluso parlando del Meq, il mercato di Follonica: «Abbiamo spostato le politiche di Vetrina Toscana e stiamo facendo una sperimentazione usandolo come attrattore turistico, con corsi di cucina, ricerca di ricette autoctone e valorizzazione del vino: io dico che il piatto, ma anche il bicchiere, racconta il territorio».

Le prime mosse del progetto saranno promuovere incontri tra operatori e produttori con il coinvolgimento dei tour operator proprio per creare pacchetti da proporre sul mercato turistico.

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