Grosseto. Temperature troppo alte, le vendite della stagione invernale non sono neppure iniziate e sugli scaffali fanno bella mostra cappotti e stivali. E così la Fismo Confesercenti chiede di posticipare i saldi invernali di «almeno un mese».
Alla prima settimana di febbraio invece che per la Befana, come accade ormai da anni. Lo slittamento della data di inizio dei saldi permetterebbe alle imprese, già fortemente penalizzate per le scarse vendite, di recuperare almeno parte dei profitti.
«È una proposta che sposo appieno – afferma Francesca Verdi, presidente provinciale di Fismo, Federazione italiana settore moda -. I saldi devono tornare ad essere fatti a fine stagione, che non è gennaio. Ormai si è creata una tendenza per cui, prima di Natale, c’è la corsa all’acquisto per fare dei regalini, il minimo indispensabile, e poi per gli acquisti veri si aspettano i saldi che tanto iniziano dopo pochi giorni. Scarpe, maglioni, cappotti… da anni non si acquistano più a prezzo pieno. Tanto più che non fa neppure freddo. A me sta bene che a marzo si acquisti un cappotto a prezzo anche molto scontato, per l’anno successivo, ma non i primi di gennaio. Se a gennaio ho freddo il cappotto lo prendo a prezzo pieno. Anche perché noi lo abbiamo comprato a prezzo pieno solo due mesi prima e dobbiamo venderlo scontato».
Certo, il rischio che alcuni si rivolgano al mercato on line, che non è legato a queste regole, esiste: «In un momento come questo è giusto anche rischiare – prosegue Verdi –. Ma dobbiamo essere tutti d’accordo e andare in controtendenza. Poi nulla vieta ai commercianti di fare una coccola ai clienti fidelizzati e magari fare comunque un piccolo sconto a chi ti sceglie da sempre. Ma questo succede anche negli altri periodi dell’anno. Il mercato on line è aggressivo, anche perché spesso franchising e aziende vendono a noi a prezzo pieno e poi, le rimanenze, le vendono on line a prezzi ridotti e anche questo andrebbe regolamentato. So, tra l’altro, che alcuni negozi fanno già lasciare una caparra a chi va a provarsi capi e scarpe. Perché in troppi lo fanno per poi comprare on line».
Da sempre la Fismo si batte per una data omogenea ed un posticipo dell’inizio dei saldi estivi ed invernali perché tornino ad essere vendite di fine stagione.
«I saldi sono un’occasione economica anche per i commercianti (oltre che per i clienti) solo se vengono fatti nel giusto periodo – afferma Confesercenti –, ossia a fine stagione. Ma la sfasatura tra la fine effettiva della stagione e i saldi è andata, negli anni, ad accentuarsi anche a causa del cambiamento climatico».
Anche per questo Fismo ha scritto una lettera al presidente della conferenza Stato-Regioni chiedendo lo spostamento dei saldi al 3 febbraio.