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Comparto extralberghiero: Giancarlo Dell’Orco presidente di Aigo Confesercenti

di Redazione
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Grosseto. È Giancarlo Dell’Orco il nuovo presidente di Aigo Confesercenti, l’Associazione italiana gestori ospitalità e ricettività diffusa, che rappresenta e tutela il comparto ricettivo extralberghiero.

«Il sindacato Aigo Confesercenti non riguarda esclusivamente la proposta degli affitti turistici brevi gestiti da soggetti professionali, ma ad esempio anche i B&B – afferma il direttore provinciale di Confesercenti Grosseto, Andrea Biondi. Sono felice che Giancarlo abbia accettato di ricoprire questo ruolo per la nostra provincia, perché in realtà il tema della gestione degli affitti brevi è molto rilevante nel territorio maremmano, da una parte risorsa per creare economia nei borghi dell’entroterra, e dall’altra fenomeno da regolarizzare e gestire al meglio sulla costa. Confesercenti Grosseto ancor più potrà dare un contributo qualificato e determinante a servizio dello sviluppo sostenibile del turismo nella Maremma toscana».

Dell’Orco si definisce un destination manager: «Ossia mi occupo dello sviluppo delle destinazioni turistiche. Con il progetto borghi mi sono posto l’obiettivo di rendere questi luoghi più appetibili turisticamente, devono diventare più fruibili».

«Prenotare una casa, acquistare un prodotto deve essere un’esperienza che genera economia circolare – afferma Dell’Orco: le case in affitto breve in uno stesso paese devono essere omogenee, perché l’idea è di vendere tutto un paese nell’ottica di un’offerta esperienziale».

Questo, secondo il presidente Aigo, è anche un modo per evitare ulteriore cementificazione, recuperando i tanti immobili vuoti che ci sono in Maremma.

Lo step successivo è di mettere insieme più borghi per avere l’opportunità di creare un prodotto che diventi indipendente e si aggiunga all’offerta balneare.

«Penso a tanti piccoli imprenditori che decidono di mettersi insieme per creare e dare servizi al paese per i residenti temporanei che possono essere i turisti, ma anche gli smart worker, come ad esempio succede a Santa Fiora. Abbiamo venduto ad un fondo inglese cinque o sei appartamenti. Gli stranieri li acquistano, magari ci vengono un mese, ma poi hanno bisogno di chi li gestisca sul territorio. E servono servizi, come la fibra» continua Dell’Orco.

«Abbiamo un numero straordinario di seconde case: dobbiamo educare i proprietari così da crearsi un reddito. Serve una strategia per queste seconde case una politica comune per regolamentare i flussi e andare verso un turismo sostenibile – continua Dell’Orco -. Non c’è concorrenza con le strutture alberghiere, perché viene offerto un tipo di servizio differente. Importante un’educazione alla destinazione per migliorare l’accoglienza e i servizi. Tutto questo può generare forza lavoro: chi accoglie, chi pulisce, le guide, questo aumenta la spesa media e la permanenza».

Dell’Orco poi fa un bilancio di quanto fatto in questi anni: «Abbiamo presentato al Ttg a Rimini un catalogo dove all’interno viene presentata l’ospitalità turistica diffusa a Caldana per avere una commercializzazione sia on line che off line. Inoltre, da due anni abbiamo una collaborazione con una facoltà olandese che ha scelto il nostro modello di rigenerazione dei borghi: facciamo lezione on line e poi gli studenti fanno anche un percorso sul territorio».

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