Grosseto. I dati pubblicati dal Ministero degli interni sull’andamento degli sfratti al 31 dicembre 2022 confermano le più nefaste previsioni anche per la provincia di Grosseto.
«Come avevamo ampiamente denunciato nel corso degli ultimi due anni – spiega Antonio Terribile, segretario del Sunia maremmano – la situazione è precipitata, riportandoci a numeri pre pandemia, addirittura peggiori degli anni 2018 e 2019.
Secondo il monitoraggio effettuato dal Ministero degli Interni, infatti – sottolinea Terribile –, nel corso del 2022 in provincia di Grosseto i proprietari di seconde case hanno presentato alla Magistratura 434 istanze per l’esecuzione di sfratto, il 261% in più rispetto al 2021. Sempre lo scorso anno i provvedimenti di sfratto emessi dal Tribunale di Grosseto sono stati 160 (di cui 13 per finita locazione e 147 per morosità), dei quali 94 nel comune capoluogo e 66 nel resto della provincia, con una variazione del 36% rispetto al 2021. Gli sfratti poi eseguiti nel 2022, anche con l’esercizio della forza pubblica, sono stati 138 (+273% rispetto al 2021).
Se questa era la situazione lo scorso anno, nel corso di questo 2023 le cose sono drasticamente peggiorate, perché agli sfratti nel frattempo in corso di valutazione di quelli richiesti nel 2022 (circa 250 rimanenti), si sono aggiunti quelli richiesti negli ultimi 10 mesi. Motivo per cui, secondo una proiezione fatta dal Sunia, entro quest’anno potremmo trovarci con almeno 300 provvedimenti di sfratto esecutivo, la stragrande maggioranza dei quali per morosità. Con una quota significativa di questi per morosità incolpevole.
Il Sunia denuncia questo quadro sconfortante oramai da due anni, da quando cioè il blocco ex lege degli sfratti è intervenuto in conseguenza della pandemia di Sars-Cov-2. Blocco che aveva momentaneamente rinviato l’esplosione di un problema sociale enorme, già evidente negli anni passati in conseguenza della mancanza di politiche pubbliche per garantire l’accesso alla casa.
È evidente allora la necessità, più volte sottolineata, di una nuova politica abitativa che metta al centro un piano casa, per il rilancio dell’edilizia pubblica e sociale con adeguate risorse statali e regionali, strutturali. Non per ultimo, a maggior ragione in una situazione tanto drammatica, il Governo Meloni deve rifinanziare il fondo a sostegno di affitti e morosità incolpevole, che con la precedente legge di bilancio ha di fatto abolito. Solo al Comune di Grosseto, infatti, sono venuti a mancare in bilancio 900mila euro, che peraltro nel 2022 erano bastate a coprire solo il 40% delle richieste presentate dai cittadini titolari di un regolare contratto di locazione ma in difficoltà a onorare le rate mensili.
Considerati l’impatto devastante dell’inflazione negli ultimi due anni e la recessione economica prossima Ventura, i dati del Ministero dell’Interno, per altro relativi all’anno scorso, ci rafforzano nella convinzione che occorra una mobilitazione forte a partire dai territori per chiedere maggiori risorse da destinare all’emergenza abitativa. Così da rimpinguare il fondo decisamente insufficiente del bando integrativo all’affitto recentemente pubblicato dal Comune di Grosseto con le sole proprie risorse. Dal Comune capoluogo, quindi, ci aspettiamo che alzi la voce con il Governo per tutelare i propri cittadini. Se non altro perché, altrimenti, sarà lo stesso ente locale a essere considerato corresponsabile di una situazione inevitabilmente destinata a degenerare».