Home Colline Metallifere Venator, l’Ugl Chimici: “Non c’è più tempo da perdere, serve accordo tra azienda e Regione”

Venator, l’Ugl Chimici: “Non c’è più tempo da perdere, serve accordo tra azienda e Regione”

di Redazione
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Grosseto. Dopo l’incontro avuto a Firenze tra Regione, azienda, sindaci dell’area nord della provincia di Grosseto e sindacati, secondo la Ugl Chimici “emerge chiaramente la necessità ormai non più rimandabile, ma urgente, di essere concreti e responsabili, avendo la reale volontà di risolvere la situazione della Venator. Ognuna delle due parti, Regione e azienda, devono lavorare in sinergia per ottenere un risultato che sia soddisfacente per entrambe le parti e per i lavoratori, perché ormai il tempo di spostare la questione in avanti è scaduto”.

Il vicesegretario provinciale della Ugl Chimici, Roberto Bocci, e Rsu/Rlssa Ugl della Venator, dichiara: “L’azienda ha presentato le integrazioni richieste riguardo l’area di stoccaggio temporaneo di proprietà del Comune di Scarlino. E’ indispensabile che gli uffici regionali analizzino tali integrazioni e si esprimano nel più breve tempo possibile concedendo le autorizzazioni per permettere alla società di riprendere la produzione che sarà fermata nel mese di giugno. La società contestualmente deve presentare i progetti richiesti, compreso quello sulla cava della Vallina per il deposito dei cosiddetti gessi rossi in un piano a lungo termine per il nostro stabilimento”.

Daniele Barometri, anch’egli Rsu/Rlssa dell’Ugl della Venator, sostiene: “La situazione societaria ci preoccupa molto, come ci preoccupa l’inevitabile fermata dichiarata dall’Azienda per la mancanza di spazi per il deposito del gesso. Purtroppo questo prolungato periodo di incertezza, se non sarà superato, continuerà ad avere un impatto negativo non solo sui dipendenti Venator ma sull’intera area industriale e su tutto il territorio circostante, già fortemente in crisi”.

La Rsu dell’Ugl crede infine che “non ci sia più tempo da perdere, tutte le parti devono mettersi a lavoro senza aspettare oltre, perché a pagare questa crisi sono e continueranno ad essere i lavoratori, che già dal mese di dicembre subiscono la cassa integrazione”.

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