Grosseto. “È necessario essere concreti e assumersi delle responsabilità importanti sia dalla parte della Regione che dall’azienda“.
Commenta così Gian Luca Fè, segretario generale di Femca Cisl Grosseto, l’incontro avvenuto oggi a Firenze sulla situazione di Venator. Un confronto che ha visto la presenza della Regione Toscana, dei sindaci dei Comuni interessati, del presidente della Provincia di Grosseto, dei rappresentati dell’azienda, di Confindustria e delle organizzazioni sindacali.
Sono stati consegnate oggi le integrazioni richieste al progetto per l’autorizzazione del sito di stoccaggio temporaneo di Scarlino, “ma occorreranno almeno sessanta giorni, se tutto sarà in regola, per ottenere l’autorizzazione a procedere. Quindi purtroppo l’incontro non ha portato alcuna novità significativa come ci saremmo aspettati – aggiunge Fè -. E questo significa che continuerà la situazione drammatica di incertezza dei lavoratori, uno stillicidio continuo, in cui ogni giorno di lavoro sembra sempre più moralmente complicato da affrontare. Francamente, è arrivato il momento di dire che tutto questo è inaccettabile”.
La Femca Cisl, quindi, non nasconde amarezza e preoccupazione: “L’azienda Venator, nonostante la situazione difficile del mercato globale e il costo dell’energia, ha ribadito la volontà di investire sul territorio. Ma, nonostante questo, si andrà verso uno stop totale dell’attività. Come organizzazione sindacale abbiamo chiesto che, se proprio non si potrà evitare la fermata, l’azienda faccia di tutto per ridurre i tempi il più possibile. Da parte nostra ci siamo assunti le nostre responsabilità e siamo stati al fianco dei lavoratori: abbiamo, in autunno, gestito la questione degli esuberi e portato avanti la trattativa per la cassa integrazione. Ora la Regione deve dare certezze sui tempi delle autorizzazioni e l’azienda deve presentare un piano di investimento concreto e dettagliato di breve e medio periodo e progetti rapidi per le discariche definitive. Altrimenti continueremo a fare proclami che non cambieranno il dramma personale e collettivo che i lavoratori affrontano“.