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Grosseto. Confartigianato Imprese Grosseto si fa portavoce delle attività imprenditoriali del territorio che lamentano un sistema burocratico ancora troppo farraginoso che penalizza la produttività e il lavoro, soprattutto per le piccole imprese.
Ne è un esempio la chiusura giornaliera di cassa che deve essere fatta entro le ore 24.
Il commento di Mauro Ciani
“La burocrazia è spesso necessaria per far funzionare correttamente le procedure – afferma Mauro Ciani, segretario provinciale di Confartigianato Imprese Grosseto -, ma quando le regole creano solo intoppi senza portare alcun vantaggio, forse è il caso di cambiare qualcosa. Mi riferisco ad una prima importante questione che viene evidenziata dai nostri associati: la norma che prevede la chiusura giornaliera di cassa entro le ore 24. Le attività notturne, che operano oltre tale orario, devono quindi effettuare la chiusura di cassa entro la mezzanotte per poi riaprirla subito dopo. Immaginatevi un locale in estate, gremito di persone che vanno e vengono, che deve fermare tutto, sospendere l’emissione degli scontrini, fare la chiusura e poi riaprire con i clienti che attendono di pagare. Mi domando che senso abbia. È mai possibile che il registratore non possa effettuare la chiusura a fine serata dei soli movimenti con pertinenza entro la mezzanotte del giorno precedente? È una questione di software che certamente può essere risolta.”
Le fatture emesse
“Il secondo problema riguarda le fatture emesse che, per un errore formale, rimangono bloccate e non vengono inviate allo Sei nei noti 12 giorni – prosegue il segretario Mauro Ciani -. Tra le nostre categorie sono molti coloro che emettono fatture a clienti non abituali e non codificati, in questi casi può succedere con maggiore facilità che, per un disguido comunicativo, vengano indicati dei dati errati. La fattura rimane pertanto bloccata e, alla fine, l’impresa prende anche una sanzione. Prenderla per un’irregolarità è un conto, ma subirla per aver commesso in buonissima fede un errore non lo ritengo giusto. Anche in questo caso possibile che non ci sia un modo alternativo per salvaguardare l’erario senza colpire l’imprenditore?”.
Le richieste
“La maggior parte delle nostre imprese associate sono piccole e a gestione familiare – sottolinea Mauro Ciani -. L’imprenditore deve lavorare e poi, nel tempo che rimane o magari alla sera, espletare tutti gli adempimenti burocratici. Ogni adempimento è un peso che si aggiunge alla fatica del lavoro, alla responsabilità e alle difficoltà quotidiane. Chiediamo pertanto a chi elabora le norme di valutare che l’Italia è fatta anche di tante piccole aziende e non solo delle grandi realtà quotate in borsa e strutturate dal punto di vista organizzativo. E Confartigianato, su questo aspetto, garantisce la massima disponibilità al confronto, sia a livello locale che sul piano nazionale. Nessun imprenditore può essere giustificato quando commette un illecito, ma è un dato di fatto che purtroppo ci sono molti casi in cui gli illeciti sono la conseguenza inevitabile di normative contorte, inadeguate e lontane dalla realtà quotidiana del lavoro. Dobbiamo semplificare, agevolare e rendere rapido ogni adempimento”.