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Le associazioni di consumatori sono state convocate oggi – venerdì 13 gennaio – dal Ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per affrontare il problema del caro-carburante e del rialzo dei prezzi generalizzati.
«Nell’incontro abbiamo rappresentato le richieste dei consumatori chiedendo, in particolare, provvedimenti su tassazione e lotta alla speculazione. Inoltre, abbiamo sollecitato interventi volti ad assicurare l’adozione di regole più efficaci per contenere i rialzi dei prezzi», dichiarano in un comunicato congiunto le associazioni Udicon, Adoc, Adusbef, Adiconsum, Associazione utenti dei servizi radiotelevisivi, Assoutenti, Ctcu, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento consumatori, Movimento difesa del cittadino.
Confconsumatori: «Attivare un confronto permanente»
Per Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori, «Il Governo, tramite il Ministro Urso e il sottosegretario Bitonci, ha anticipato i principi generali del prossimo Decreto legge carburanti che agirà su sanzioni, esposizione e rilevazione prezzi medi giornalieri con la creazione di un’app dedicata, il rafforzamento dei poteri del Garante dei prezzi con l’istituzione di una commissione di intervento composta dai tecnici delle associazioni dei consumatori. Interventi in linea generale che apprezziamo e che ci riserviamo di valutare in concreto. Abbiamo espresso l’auspicio che il confronto rispetto alla problematica prezzi e inflazione, nonché sul tema dei prezzi di energia e carburante, diventi permanente nell’ottica di raggiungere una concreta e necessaria riduzione della tassazione. In via d’urgenza parrebbe utile e soprattutto giusto eliminare l’Iva sulle accise (in via definitiva) evitando di gravare sui cittadini con ulteriori tasse».
Riformulare la tassazione
«L’aumento del prezzo dei carburanti – aggiungono le associazioni – continua a pesare sulle condizioni economiche di milioni di famiglie. Un rialzo dei prezzi che continua ad essere principalmente dovuto al peso eccessivo della tassazione, nonché alla volatilità del mercato, fortemente condizionato dal contesto internazionale, e dalla mancanza di regole e di sistemi sanzionatori efficaci. La tassazione, che in Italia è tra le più alte d’Europa, meriterebbe di essere riformulata all’interno dell’annunciata riforma fiscale. In particolare, abbiamo chiesto al Ministro di ridurre il carico eccessivo delle accise, introducendo un’accisa mobile capace di ridimensionarsi proporzionalmente all’andamento delle quotazioni e dei prezzi. Inoltre, sempre nell’ambito della tassazione, abbiamo chiesto la riduzione dell’aliquota Iva, disaccoppiandola dal carico delle accise. Reintrodurre lo sconto sulle accise è un provvedimento che reputiamo fondamentale in questa fase emergenziale perché permetterebbe di compensare le difficoltà che stanno incontrando le fasce più deboli e i redditi fissi, impossibilitati a detrarre dal proprio reddito l’Iva pagata sui carburanti. In alternativa abbiamo proposto la sterilizzazione dell’Iva, anche in forma parziale, per dare respiro ai consumatori».
Arginare le speculazioni
«Quanto ai fenomeni speculativi, il Governo ha adottato diverse misure di verifica e di trasparenza nel processo di vendita. In tal senso abbiamo richiesto di potenziare le attività di ispezione e di controllo, dotando il Garante dei prezzi di maggiori poteri e risorse, con il compito di promuovere e coordinare gli Osservatori territoriali delle Prefetture, avvalendosi anche della rete delle associazioni dei consumatori e delle Camere di commercio, nonché del supporto della Guardia di Finanza e delle autorità garanti del mercato e di settore. Osservatori che devono monitorare l’andamento dei prezzi non solo nel settore dei carburanti, oggi nell’occhio del ciclone, ma anche sul costo di beni e servizi in forte aumento. L’intervento dello Stato deve assicurare l’adozione di un sistema di regole più efficace, capace di contenere gli effetti negativi dell’andamento dei prezzi al consumo a partire dalla tassazione degli extraprofitti, nazionali e internazionali, che preveda anche un accordo sottoscritto dagli Stati sul modello dei grandi colossi. Ci aspettiamo che queste richieste siano prese in seria considerazione dal Governo. Apprezziamo gli sforzi fatti fino ad oggi, ma c’è ancora molto su cui lavorare. L’impegno e l’attenzione mostrati dal Ministro – concludono le associazioni – si dovranno ora tradurre in provvedimenti adeguati a tutelare il potere di acquisto delle famiglie»